Aiuti di Stato (di guerra) alle PMI

Con il nuovo Quadro temporaneo di crisi istituito a seguito della guerra tra Russia e Ucraina  -Temporary Crisis Framework – Sezione 2.2 – Aiuti sotto forma di garanzie sui prestitidal 30 agosto sino al 31 dicembre 2022 è possibile fare richiesta di garanzia del Fondo PMI.

Il plafond è per le imprese di Industria e Commercio di € 500.000 con importo massimo garantito per singola impresa di € 5.000.000.

Per il solo portafogli investimenti sono presentabili domande anche di aziende sino a 499 dipendenti.

Prerequisito all’accesso agli aiuti è dichiarare di avere esigenze, anche indirette, connesse alla situazione bellica quali ad esempio rincari materie prime, problemi di produzione, interruzione degli approvvigionamenti, aumento dei costi energetici, o similari.

Le operazioni di finanziamento dovranno essere di durata non superiore ai 96 mesi e in alternativa tra loro di importo non superiore a:

  • 15% della media dei ricavi vendite o prestazioni degli ultimi tre esercizi
  • 50% dei costi energia sostenuti nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda
  • Alla necessità di liquidità dei 12 mesi successivi alla presentazione qualora sussistano uno o più dei seguenti casi: interruzione degli approvvigionamenti; forte aumento costi di energia, costi per la sicurezza informatica, materie prime o semilavorati; abbia subito mancati pagamenti da Russia o Ucraina, un crollo del fatturato.

La garanzia, a seconda della fascia di appartenenza varierà dal 60% al 80%, mentre sale al 90% per costi di efficientamento o diversificazione della produzione o consumo energetico.

Per le imprese che operino nei settori indicati come i più colpiti dalla guerra l’intervento è gratuito.

Qualsivoglia richiesta va ben ponderata e valutata in un dettagliato business plan e il piano di ammortamento inserito nella gestione della tesoreria.

Un finanziamento se ben gestito e sfruttato è una opportunità di crescita, se mal utilizzato diviene un ampliamento di un debito infruttifero che ci zavorra ancora di più e ci condanna a una mesta lotta contro una concorrenza sempre più agguerrita.

Noi ci siamo, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

30/08/2022