L’Importanza vitale del magazzino
Uno dei punti di maggior criticità nelle PMI è la gestione del magazzino. Buona parte delle Micro e Piccole aziende e diverse Medie accusano una gestione approssimativa del magazzino con ricadute finanziarie e produttive negative difficilmente valutabili.
Quanti magazzini hanno gli angoli dei cadaveri, in cui vi sono scatoloni pieni di materiale obsoleto, fuori norma o semplicemente non più utile alla produzione? Materiale a volte pagato a caro prezzo ai tempi, ordinato in esubero per mancanza di ordine e di consapevolezza.
Chi dei lettori è in grado di stampare il magazzino aggiornato in tempo reale con quantità e controvalore medio ponderato?
Ha senso investire tempo e risorse per ottenere un simile obiettivo? A chi servono tali informazioni?
Ragioniamo con logica.
Ogni mese una azienda dovrebbe redigere il bilancino e verificare che i conti siano in ordine, si stia rispettando il piano industriale e il business plan. Senza le variazioni di magazzino i conti sono parziali e inutili, a fronte di una perdita o di un utile non sappiamo se sia veramente tale e di che entità se non mediato il dato con la differenza di magazzino.
Le scorte sono una immobilizzazione e fanno parte del patrimonio aziendale, sono una ricchezza ne più ne meno che un deposito in conto corrente, non saperle avvalorare significa scrivere un numero a caso in stato patrimoniale.
Quando un imprenditore si chiede dove siano tutti gli utili che appaiono in bilancio mentre la cassa piange, oltre a guardare nelle tasche dei debitori, dovrebbe anche chiedersi quanto abbia in magazzino, un valore che si trasforma in liquidità solo quando esce e viene fatturato.
In una azienda che si rispetti esiste una gestione della tesoreria e si pianificano incassi e acquisti con uno scadenzario per scadenza e per conto. Pianificare gli acquisti significa avere coscienza delle necessità della produzione per scadenze e l’andamento delle scorte per fabbisogno.
Se non si conoscono le disponibilità di magazzino e il reale costo medio ponderato delle merci come può inoltre una direzione commerciale stilare offerte che diano una ragionevole certezza del margine? Se stilo un preventivo su una distinta base debbo saper costificare ciascun articolo in base alle componenti, se sono a magazzino il loro costo effettivo, se non ne ho a magazzino in base a una offerta aggiornata di un fornitore.
La memoria storica ha una importanza relativa, con le veloci e importanti variazioni delle materie prime e dei semilavorati è fondamentale conoscere il costo medio ponderato corretto di tutte le giacenze per non compromettere i conti aziendali, col rischio di trovarsi in profondo rosso a fine esercizio.
Ultimo, ma non per importanza, i rallentamenti produttivi, causati da mancanza di materiale che va reperito all’ultimo momento in corsa, hanno un costo nascosto tutt’altro che banale. La mancanza di efficienza si traduce in maggiori costi di produzione e crollo della competitività.
I margini con la concorrenza globale si sono molto assottigliati, il primo passo per migliorare la marginalità è l’efficientamento aziendale in ogni suo aspetto, e il magazzino è il centro nevralgico del sistema.
Sottovalutare il magazzino e la sua corretta e puntuale gestione vuol dire giocare a mosca cieca con la sorte. Difficilmente si vince.
Noi siamo pronti, e Voi?
Articolo di Marco Simontacchi
27/02/2022