Manovra 2024: a voi la parola

Una delle novità economico-finanziarie più rilevanti per le PMI italiane a settembre 2024 è l’introduzione e l’ampliamento degli incentivi nella Manovra 2024. Tra le misure principali ci sono: agevolazioni per le assunzioni, con deduzioni fiscali fino al 130% per giovani e categorie svantaggiate; incentivi per il reshoring (rilocalizzazione della produzione in Italia) con una riduzione del 50% delle imposte sui redditi; e il credito d’imposta per investimenti nelle aree meridionali con la ZES Unica Sud​.

Le principali novità della Manovra 2024 per le PMI italiane apportano diversi vantaggi:

Incentivi per le nuove assunzioni: Deduzioni fiscali fino al 130% per l’assunzione di giovani, donne e categorie svantaggiate. Questi incentivi sono pensati per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e ridurre il costo del lavoro per le imprese.

Credito d’imposta nella ZES Unica Sud: Agevolazioni fiscali per investimenti in beni strumentali nelle aree del Sud Italia, mirati a stimolare lo sviluppo economico e ridurre il divario con il Nord.

Reshoring: Le aziende che riportano la produzione in Italia beneficiano di una riduzione del 50% delle imposte sui redditi per cinque anni. Questo incentiva la rilocalizzazione delle attività produttive nel Paese, favorendo l’occupazione e la competitività.

Attrazione di talenti: Per le imprese che attraggono lavoratori qualificati, la tassazione è ridotta del 50% per redditi fino a 600.000 euro, con ulteriori agevolazioni per famiglie o chi acquista casa in Italia.

Queste misure mirano a sostenere la crescita delle PMI, promuovere l’innovazione e attrarre investimenti e talenti nel paese​.

Le reazioni degli addetti ai lavori alle novità della Manovra 2024 sono miste.

Gli imprenditori accolgono positivamente le misure per incentivare nuove assunzioni e il reshoring, poiché riducono i costi del lavoro e favoriscono il rientro della produzione in Italia, contribuendo a migliorare la competitività delle PMI. Tuttavia, alcuni esprimono preoccupazione per l’adeguatezza delle risorse, in particolare per gli investimenti a lungo termine. Inoltre, la global minimum tax per le multinazionali è vista con favore per la maggiore equità fiscale, ma resta una misura marginale per le piccole imprese​.

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha espresso un giudizio equilibrato sulle misure della Manovra 2024, evidenziando aspetti positivi ma anche punti critici. Orsini ha accolto con favore le iniziative mirate a favorire gli investimenti e ridurre il costo del lavoro, come gli incentivi per le assunzioni e il taglio del cuneo fiscale. Queste misure sono viste come fondamentali per migliorare la competitività delle imprese italiane, in particolare delle PMI.

Tuttavia, Orsini ha sottolineato l’importanza di un’azione coordinata a livello europeo, auspicando una politica industriale comunitaria più forte e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni europee alla competitività industriale. Ha anche messo in evidenza la necessità di un approccio meno ideologico e più pratico alle questioni industriali, per garantire una crescita economica sostenibile a lungo termine.

Un altro tema centrale per Orsini è l’energia, dove chiede misure che possano garantire alle imprese italiane energia a costi competitivi, elemento cruciale per la crescita industriale.

In generale, pur lodando i passi avanti, Orsini ritiene che sia essenziale mantenere un dialogo aperto tra governo, imprese e sindacati per affrontare sfide complesse come salari, produttività e sicurezza sul lavoro, per garantire una crescita equilibrata e inclusiva per tutti i settori dell’economia italiana.

Carlo Bonomi, ex presidente di Confindustria, ha espresso un giudizio critico sulla Manovra 2024. Sebbene l’abbia definita “ragionevole” per la scelta di concentrare le poche risorse disponibili sul taglio del cuneo fiscale, ha sottolineato la mancanza di una strategia di crescita a lungo termine. Bonomi ha evidenziato che, mentre la manovra offre sostegni congiunturali, come gli incentivi all’occupazione, mancano misure strutturali per stimolare gli investimenti privati e migliorare la competitività delle imprese italiane.

In particolare, ha criticato la decisione di eliminare l’Ace (Aiuto alla Crescita Economica), che ha sottratto risorse al sistema produttivo, portando a un saldo negativo per le imprese di circa 1 miliardo di euro. Bonomi ha dichiarato che il Paese ha bisogno di un percorso che favorisca realmente la crescita e gli investimenti, e ha invitato il governo a fare di più per sostenere il settore industriale, che considera un pilastro fondamentale per la ripresa economica italiana.

Nonostante la critica, Bonomi ha riconosciuto l’importanza del sostegno alle famiglie e del taglio del cuneo fiscale, che vede come misure positive per aumentare il potere d’acquisto delle fasce a reddito medio-basso. Tuttavia, ha ribadito che senza interventi strutturali, l’efficacia complessiva della manovra rimane limitata.

Mario Draghi non si è espresso direttamente sulle specifiche misure della Manovra 2024 italiana, ma ha recentemente presentato un rapporto all’Unione Europea in cui ha sottolineato l’importanza di stimolare la produttività e garantire investimenti massicci per affrontare le sfide dell’innovazione, della digitalizzazione e dei prezzi energetici elevati. Questi concetti si collegano indirettamente alle esigenze italiane, inclusa la necessità di politiche che favoriscano la crescita industriale e la competitività, come gli incentivi e le misure fiscali previste dalla manovra​.

Voi cosa ne pensate?

Articolo di Marco Simontacchi

18/09/2024