Decreti Cura Italia e Liquidità in pillole

Dopo il Decreto Cura Italia (DL 18/20 del 17/3/2020) il 09/04/20 è ufficialmente entrato in vigore il Decreto Liquidità (DL 23/2020) relativo alle misure urgenti in materia di accesso al credito, adempimenti fiscali per le imprese e proroga di termini amministrativi e processuali.

Il Decreto rappresenta una risposta portando facilitate misure di accesso al credito per le imprese e le agevolazioni finalizzate a garantirne la continuità.

Lo Stato prevede di utilizzare il sistema bancario come rete per distribuire i finanziamenti coperti da garanzia pubblica del fondo di garanzia per le PMI (MCC) e della Sace.

La prima misura varata dal governo è stata la sospensione del pagamento dei finanziamenti rateali in essere e la proroga dei finanziamenti non rateali:

Moratoria ex lege: limiti alla revoca di affidamenti e sospensioni mutui alle PMI, con esposizioni debitorie “in bonis” al 17/03/2020 e con sede in Italia, che comunicano a banche e intermediari finanziari con un autocertificazioni in cui dichiarano di “aver subito in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione dell’epidemia da COVID-19”

non possono essere revocati dal 29/02/2020 al 30/09/2020 le aperture di credito a revoca, i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti sono prorogati fino al 30/09/2020 e alle medesime condizioni i prestiti non rateali, viene sospeso, dal 17/03/2020 al 30/09/2020 il pagamento delle rate di finanziamento e dei canoni di leasing.

E’ facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi in conto capitale, continuando a pagare la quota interessi

 

Specchietto del DL 23/2020 – i principali aspetti

Mediocredito Centrale

Invitalia

Garanzia 100%Garanzia 100%

90% Mcc – 10% Confidi

Garanzia 90%
SoggettiPMI e persone fisiche esercenti impresa, arti o professioniPMI e persone fisiche esercenti impresa, arti o professioni e imprese fino a 499 dipendenti

Fatturato < 3,2 mln €

PMI e persone fisiche esercenti impresa, arti o professioni e imprese fino a 499 dipendenti

 

Limiti ImportoFino al 25% del Fatturato

Max fino a 25.000 euro

Fino al 25% fatturato*Fino al 25% del Fatturato

*Fino al 200% del costo del personale

*Fabbisogno per costi di esercizio e di investimento per i successivi 12/18 mesi

Piano rimborsoMassimo 72 mesi

Preammortamento 24 mesi

Nessuna indicazioneMassimo 72 mesi
Procedure*È concessa gratuitamente

*Nessuna valutazione del FdG

*Autocertificazione su danni da Covid-19

*È concessa gratuitamente

*Nessuna valutazione del FdG

*Autocertificazione su danni da Covid-19

*È concessa gratuitamente

*Nessuna valutazione del FdG

 

 

Per gratuità della concessione della controgaranzia si intende che non vi saranno commissioni o costi nei confronti di MCC, mentre permangono e sono oggetto di valutazione i costi relativi agli Istituti di Credito e delle eventuali Confidi. Non vi sarà valutazione del fondo di garanzia a patto che sussistano le condizioni per rientrare nei decreti, vi sarà invece valutazione sul merito creditizio da parte sia dell’Istituto di Credito che della Confidi.

Vi sarà quindi liquidità per molti ma non per tutti, l’invito per aggiudicarsi un posto a tavola è quello di farsi aiutare nel scegliere la formula migliore e impostare la pratica nel modo corretto.

Giocarsi male le carte a questa mano può voler dire farsi escludere dal tavolo di gioco, arriviamo preparati e con le carte vincenti.

Marco Simontacchi

28 aprile 2020

Le tre facce di una azienda sana

Risk management, Direzione finanziaria e Passaggio generazionale sembrano tre storie separate, tre visioni e compartimenti stagni destinati a vite parallele.

È proprio così?

Le recenti vicissitudini ci suggeriscono il contrario.

Sono le tre facce di una piramide la cui base è la solidità presente e futura di un’azienda sana e prospera.

Si intrecciano in una sequenza di domande e risposte le cui soluzioni dettano la strada da seguire con obiettivo finale lo scopo aziendale dettato dalla visione imprenditoriale.

La necessaria lungimiranza che un Imprenditore capace – con la I maiuscola – mette in campo per decidere dove dirigere e condurre la propria impresa.

Qualsivoglia azienda deve avere ben chiaro dove si trova, dove vuole andare e quali siano le risorse a disposizione, viceversa non si può parlare di impresa ma di scommessa, non di management ma di gambling.

La gestione delle risorse se parliamo di finanziarie necessariamente passa attraverso una Direzione Finanziaria che utilizzando gli opportuni strumenti sia in grado di analizzare i dati storici per verificare che quanto pianificato industrialmente corrisponda a realtà e se vi siano correzioni di rotta da apportare.  Prevedere e pianificare inoltre soprattutto le esigenze di cassa presenti e future facendo collimare i flussi attivi e passivi per un equilibrio finanziario sia generale che come distribuzione alle risorse interne per soddisfare le attività pianificate. Una cattiva o nulla pianificazione finanziaria ci rende schiavi del contingente più occupati a mettere toppe che a investire nel futuro, sempre alla rincorsa di finanza per pagare fornitori, salari, contributi ed erario, in un circolo vizioso che è l’anticamera del default. Ci si indebita per investimenti produttivi, non per coprire perdite.

Eventuali perdite sono materia del Risk management: dato un piano industriale vanno analizzate con pari scrupolo minacce ed opportunità, che si rincorrono le une e le altre in modo sequenziale. Se non opportunamente valutate le stesse opportunità possono tradursi in una esiziale minaccia. L’ordine importante se non attentamente valutato come pianificazione finanziaria – un occhio alla rotazione debiti/crediti mi raccomando – e come rischio sia di credito che di approvvigionamenti può essere causa principale del tracollo dell’azienda. Di ciascun aspetto vanno valutati, come in una partita a scacchi, i rischi correlati, l’alea e la possibile perdita: di conseguenza porre in essere le contromisure che annullino, riducano a sostenibili o trasferiscano a terzi gli effetti patrimoniali indesiderati e insostenibili.

Rimane il Passaggio generazionale, ma con un Imprenditore giovane o senza figli che senso ha?

Chiariamo subito un malinteso, nella nostra accezione professionale il passaggio generazionale ha un valore molto più ampio e importante.

La vita di una azienda, soprattutto se coinvolge dipendenti, clienti, fornitori, insomma decine e decine di famiglie, non può dipendere in tutto o in buona parte dall’esistenza e dalla capacità psico fisica di un unico individuo. Anche pochi mesi di assenza forzata possono condurre al collasso una azienda non preparata.

Il passaggio inoltre non è solo relato a persone fisiche, è anche e soprattutto tecnologico e strutturale, ad esempio chi fosse stato già strutturato per lo smart working ha retto diversamente l’impatto del lockdown rispetto a chi sia stato colto di sorpresa.

I mercati, le leggi e le esigenze cambiano velocemente a volte anche radicalmente, essere non solo pronti ma anticipare tali tendenze è di per sé un passaggio generazionale che non vede cambiare i soggetti ma la loro visione del mondo e si sa: chi primo arriva meglio alloggia.

Progettare un aspetto senza integrarlo con gli altri è non solo inutile ma anche pericoloso ecco perché non sono compartimenti stagni ma aspetti integrati e interdipendenti per una sana e avveduta gestione aziendale volta alla proficua continuità nel tempo.

Informarsi non costa, il non farlo potrebbe.

Marco Simontacchi

16 aprile 2020

PROGETTO “SALVA IMPRESE ITALIA”

Lo Studio Simontacchi in partnership con ADATTOFIN Soc. di Mediazione Creditizia SpA ha sviluppato un progetto per garantire il futuro alle Micro PMI clienti.

Posto che le PMI hanno due sfide significative dinnanzi a loro per poter sopravvivere al prossimo triennio:

  1. Adeguare i loro bilanci a Basilea 3 e non più a sole logiche fiscali e civilistiche rendendoli trasparenti e reali. Le griglie di acquisizione e di delibera sono sempre più strette.
  2. Prepararsi a ripulire tutte le voci componenti il bilancio di tutti gli artifizi posti in essere negli anni per mascherare la crisi anziché risolverla, ed essenzialmente:
  • Crediti esigibili
  • Immobilizzazioni immateriali e materiali nette
  • Rimanenze di magazzino
  • Cassa

Ciò in previsione dell’entrata in vigore con i decreti attuativi della norma europea di obbligo di revisione del bilancio per tutte quelle società di capitale con almeno 10 dipendenti o 2mln di fatturato (L: 155/2017).

Chi non si adeguasse avrà due opzioni:

  1. Trasformarsi in una società di persone in semplificata con tutto ciò che ne consegue, a rischio di chiusura o riduzione degli affidamenti e quindi di revisione delle possibilità commerciali.
  2. Chiudere prima di fare il botto.

Tertium non datur

È vero che sta nascendo e crescendo il fintech, ma già da ora è disponibile solo per chi sui punti 1 e 2 è già in regola.

La nostra visione vede la creazione di un polo di imprese che offrano sinergicamente dei servizi che permettano alle Micro PMI di percorre il percorso virtuoso che ne permetta la sopravvivenza e di prosperare.

Oggi quel percorso è appannaggio solo della Grande Impresa e della Industria, si possono infatti permettere tre figure fondamentali:

  • CFO
  • Credit Manager
  • Risk Manager

Dalla collaborazione sinergica di queste tre figure con l’AD e con tutte le aree critiche nasce il controllo e il buon governo delle Imprese.

Offriamo le competenze necessarie alle Micro PMI affinché possano godere della stessa professionalità e risultati della Grande Impresa e della Industria con investimenti più che accettabili e certi.

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Editoriale Gennaio

Buongiorno, buon anno e ben ritrovati,
vorrei inaugurare il nuovo anno con un appello alle Persone.
La felicità non è uno stato che si trovi fuori di noi, è uno stato che ci appartiene naturalmente e che possiamo coltivare a prescindere da eventi esterni.
Mi chiedo spesso come cambierebbe il mondo, il nostro mondo quotidiano, se avessimo la capacità di vivere costantemente in un equilibrio emotivo appoggiati su uno stato di serena felicità.
E’ un tema su cui stiamo lavorando e sperimentando in diverse persone, un gruppo eterogeneo guidato da Prasad Meharunkar, Italy Country Head di TATA Consultancy Services, Presidente dell’India Business Forum Italy, Goodwill Ambassador UNEDUCH.
In attesa di risultati scientifici e di un protocollo per generare un tale clima in azienda e non solo, posso dare un semplice suggerimento.
Sviluppiamo la passione, coltiviamo un entusiasmo per qualcosa che ci riempia di tale sentimento da riversare nella nostra quotidianità.
Dedichiamoci alla fotografia, compriamo una piccola macchina, analogica o digitale, da portarci sempre dietro e iniziamo a cogliere il bello o l’interessante nel quotidiano.
Oppure armiamoci di matita e moleskine e iniziamo a disegnare, buttiamo giù schizzi di ciò che ci colpisce nell’ordinario.
Pitturiamo, diamoci al bricolage o alla cucina, iscriviamoci a forum e gruppi, insomma cerchiamo e ritroviamo quel sano entusiasmo che ci faceva brillare gli occhi da ragazzini, qualsivoglia attività sia.
Inonderà le nostre vite di una energia nuova, permettendoci di rivisitare la routine con occhi e sentimento nuovi.
Torniamo a vivere e gioire.
E’ il mio più caro augurio a Voi tutti.

Mi auguro spendiate qualche minuto di pausa per curiosare e magari lasciarci un feedback, come ringraziamento potete scaricare un utile e pratico ebook qui.

Grazie, Marco Simontacchi

Tema del mese:
Separazione del Patrimonio Famigliare dal Patrimonio Aziendale
In buona parte dei nostri interventi nelle Aziende verifichiamo che vi è una commistione tra il patrimonio personale dei Titolari e Amministratori e quello aziendale.
E’ una anomalia e cattiva abitudine tutta italiana: che senso ha costituire una società di capitali se poi non vi è una separazione degli ambiti?
Lasciamo aperto il varco nei due sensi in caso di fatti gravi che comportino un’aggressione patrimoniale vanificando anni o generazioni di sacrifici e operosità.
Garantire l’impermeabilità tra i due settori è un compito preciso che richiede accortezza e tempo, l’improvvisazione ci può donare una pericolosa certezza basata sull’illusione, che in caso di necessità ci lascerebbe disillusi e disperati.
Esistono diversi strumenti che ci possono garantire da tali rischi e generare la separazione perfetta, e altri servizi che comunque, ognuno nel proprio ambito, pongano barriere o limitazioni alle aggressioni.
E’ un obiettivo, un percorso che va professionalmente perseguito e controllato. Siamo disponibili per un confronto e per rispondere a vostre domande senza impegno.

Progetti Futuri:
LEADERSHIP FEMMINILE 

Come individui, come professionisti e come azienda sentiamo l’esigenza di portare nella società quell’accoglienza e quella sensibilità proprie dell’universo femminile.
La propensione al confronto, alle lotte di potere e alla finalizzazione agli obiettivi senza le qualità suesposte ci stanno portando a nostro avviso in un vicolo cieco autodistruttivo come modello e paradigma di società.
Abbiamo affrontato il tema insieme alla D.ssa Lucia Fani, cofondatrice di Assocounseling e sua Presidentessa da 9 anni e concordato sul fatto che forse oggi, almeno in Italia, manchi un modello di riferimento, un paradigma, che affermi una Leader Femminile che non assomigli più a una “Uoma” ma a una femminile e determinata “Artemisia”.
Abbiamo convenuto di unire le nostre forze ed esperienze e con la primavera vorremmo creare una serie di eventi aperti a tutte le Donne e non solo, sensibili a tale argomento.
Tali eventi avranno non solo scopo divulgativo ma anche di offrire dei modelli che siano attuali, pro-positivi e perseguibili.
Cercheremo testimonianze credibili in cui riconoscersi e con cui dialogare apertamente, studieremo percorsi di crescita e autoaffermazione.
Crediamo sia arrivato il momento di iniziare a muovere qualcosa e di agire per creare il mondo che vorremmo, lamentarsi e indignarsi va bene per prendere coscienza, ma non porta da nessuna parte.
Sono graditi consigli e suggerimenti.

 

Video presentazione – Simontacchi from Studio Simontacchi on Vimeo.

 

Editoriale Novembre

Editoriale Novembre

Buongiorno e ben ritrovati,
in questa edizione riproponiamo il tema del controllo, la velocità con cui i nostri affari viaggiano e la importanza della nostra credibilità per tutti gli stakeholders non permette che ci si affidi al caso.
I clienti sono i primi soggetti a cui pensiamo quando si parla di affidabilità e controllo, soffermiamoci anche a pensare quanto importante possa essere invece avere il polso della solidità anche dei fornitori e degli eventuali terzisti o subappaltatori. Una loro difficoltà finanziaria o fallimento avrebbero serie ripercussioni sul processo produttivo e anche quello economico, con la differenza che se posso assicurarmi sul rischio credito di un cliente con gli altri soggetti come procedere?
La risposta è un efficace risk management utilizzando moderni ed efficaci strumenti che misurino il polso di tutte le persone giuridiche coinvolte nella filiera e che ci avvisino con tempestività se qualcosa cambia.
Siamo disponibili a parlarne con Voi.
Questo mese nella sezione artistica continuiamo a presentare delle interessanti e culturalmente vive iniziative milanesi dello Spazio Tadini di Francesco Tadini. Ben 5 mostre in contemporanea da godersi in un paio di ore di relax.

Mi auguro spendiate qualche minuto di pausa per curiosare e magari lasciarci un feedback, come ringraziamento potete scaricare un utile e pratico ebook qui.

Grazie, Marco Simontacchi
Scuola di Leadership     Temporary Management     Passaggio Generazionale

Opportunità del mese:

Anche per il mese di Novembre proponiamo l’Analisi del Rischio di Default (ARD) congiuntamente all’Analisi della Centrale Rischi ad un forfait sensibilmente inferiore all’investimento normalmente necessario.
L’analisi congiunta è un report di circa 40 pagine opportunamente commentate e valutate insieme a un Consulente, a cui eventualmente seguiranno proposte e soluzioni concrete per portare l’Azienda a livelli di sicurezza tali da garantire la fascia più alta di rating dato da una probabilità di default decisamente bassa.
Offriamo congiuntamente anche 10 visure di clienti e/o fornitori con alert per 12 mesi.

 

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Il professionista del mese –  Francesco Nunziante

Attualmente sono Responsabile Divisione Healthcare&Wellness  presso una importante agenzia di comunicazione milanese.
Ho iniziato il mio percorso professionale come redattore presso emittenti radiofoniche e televisive private lavorando soprattutto nell’ambito sportivo e gastronomico.
Sono successivamente cresciuto professionalmente tra il mondo del giornalismo e quello della comunicazione.
Ho sempre privilegiato le agenzie di relazioni pubbliche rispetto alle aziende, lavorando per diverse strutture, da Ketchum a Burson Marsteller (dove sono stato direttore generale), da S&H (Sudler&Hennessey) a DDB Comunications.
Ho passato gli ultimi 10 anni in Sec RP dove, oltre ad essere partner e membro del board creo, dal niente, la Divisione Healthcare portando in dote come clienti aziende farmaceutiche (Janssen, Menarini, Mypharm), associazioni (Farmindustria, AIFM – Associazione Italiana Fisica Medica, CIPOMO, No Pain), gruppi multinazionali (Carestream, Intersystems, Synlab).
L’agenzia di comunicazione con cui collaboro, è specializzata in ambito economico finanziario e, recentemente, ha aperto una divisione (guidata dal sottoscritto) che si occupa di lavorare in ambito sanitario/salute. Preferiamo considerarci consulenti e non fornitori e cerchiamo di aiutare le aziende a implementare il proprio business e raggiungere i loro obiettivi di marketing. Inoltre abbiamo una profonda esperienza nell’ambito delle media relations e corsi di formazione (media e crisis training). Più recentemente ci occupiamo per alcuni clienti di realizzare un’attività di coalition building ovvero la costruzione di alleanza con stakeholder di particolare interesse per il business dei nostri clienti.
Lavoriamo con aziende private, multinazionali o italiane, istituzioni, società medico scientifiche e associazioni di categoria.
Credo che il nostro valore aggiunto sia proprio quello di cercare di capire come aiutare il cliente a comprendere il suo mercato di riferimento e trovare le soluzione più efficaci.
I nostri clienti, alcuni sono con noi da molti anni, sanno che siamo sempre presenti al loro fianco ma che non siamo degli yes man (solo per portare a casa il nostro onorario) ma, se del caso, li indirizziamo verso altre soluzioni.
I miei riferimenti sono francesco_nunziante@fastwebnet.it,  cellulare 3483640531

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Servizio del mese: PROPOSTA DI MEDIA E CRISIS TRAINING  

MEDIA TRAINING
Il media training è una attività studiata e strutturata con l’obiettivo di far conoscere il sistema dei media (on e off-line) e nel contempo aiutare la persona (o le persone) che si sottopone al training a sviluppare tutti gli accorgimenti necessari per far si che l’incontro con un giornalista/blogger (per un intervista, un parere, o solo per un incontro conoscitivo) si riveli efficace per la persona e per l’azienda/associazione che rappresenta o di cui è parte.Il media training si compone di due sessioni, una teorica e una pratica
  • La prima parte, della durata di circa 3 ore sarà finalizzata ad illustrare il panorama italiano dei media (off e on line) e soprattutto a fornire alcuni trucchi e accorgimenti per gestire al meglio l’incontro con un giornalista. In particolare si affronteranno i seguenti temi:
    • Analisi del sistema italiano dei media
    • Come funzionano i media
    • Come relazionarsi con i media
    • Gestione delle interviste e gli errori da evitare
    • Media e internet: la comunicazione ai tempi del web 2.0
  • La seconda parte, che normalmente prende l’intero pomeriggio, sarà invece il lato pratico del media training. Verranno simulate interviste tenute dal docente in collaborazione con un giornalista professionista
  • Le interviste verranno riprese da un operatore e al termine le persone sottoposte rivedranno la loro performance.
  • A seguire verranno commentati i risultati, al fine di individuare le aree di cambiamento e miglioramento.

Il media training avrà una durata di circa una giornata, indicativamente dalle 10.00 alle 12.30 per la parte teorica e dalle 14.00 alle 17.00 per la parte pratica; per la parte teorica i partecipanti possono raggiungere un massimo di 20 persone, mentre per la parte pratica suggeriamo di coinvolgere in sessione un massimo di 4 persone.

CRISIS TRAINING  
La parola “crisi” ha assunto, nel linguaggio comune, l’accezione negativa di mutamento in senso sfavorevole di uno status. L’etimologia del termine (dal greco krinein, ossia separare e, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare) ci suggerisce tuttavia una valenza positiva, individuando nella crisi un momento di riflessione che, se adeguatamente gestito, può assurgere a presupposto per una crescita. È proprio questo il reale significato che deve essere considerato parlando di crisis training: la possibilità che essa, da evento negativo, si risolva in turning point per crescere in esperienza, in capacità e credibilità.

I cinesi rappresentano la crisi con l’ideogramma “pericolo e opportunità”. Infatti, è proprio nell’evolversi della crisi che i cinesi vedono, se ben gestita, la possibilità di svolta e cambiamento.

Questa considerazione vale in particolare quando l’evento critico si verifica nell’ambito della comunicazione. Comunicare bene, durante la crisi, è un imperativo categorico se si considera che:

  • un’azione comunicativa efficace e tempestiva è determinante per trasformare la crisi da evento negativo in opportunità di crescita;
  • il silenzio (o il non comunicare) viene spesso percepito quale sintomo di impreparazione o come strumento per occultare responsabilità.
Per comprendere appieno la crucialità del comunicare nell’emergenza, si suggerisce un’attività per trasformare la crisi in un’opportunità di crescita.
Il crisis training, è un’attività volta ad individuare, nell’ambito di una crisi, i messaggi chiave da dover trasmettere agli stakeholder di riferimento (giornalisti, consumatori, Istituzioni….), e far sì che questi ultimi li recepiscano correttamente.
La definizione dei messaggi chiave e la loro successiva comunicazione avverrà attraverso una simulazione di crisi.
Il crisis training si compone di due sessioni, una teorica e una pratica:
  • La prima sessione, della durata di circa un’ora e tenuta da professionisti qualificati, sarà finalizzata a illustrare in linea teorica cosa si intende per crisi e quali sono le modalità in cui può presentarsi, come è possibile prepararsi preventivamente e come affrontarla. In particolare, si affronteranno i temi seguenti:
  • Cos’è la crisi
  • Quali sono le sue conseguenze
  • Come si affronta
  • Come prepararsi: percorsi e strumenti
  • Perché prepararsi
  • Crisi e media: cosa fare
  • Crisi e media: cosa non fare
  • La seconda sessione, della durata di circa due/tre ore, costituirà invece il lato pratico del crisis training, consisterà in una vera e propria simulazione di crisi legata alle aree di competenza dei partecipanti. In particolare, verranno affrontati i seguenti punti:
  • Condivisione delle informazioni relative alla crisi in atto
  • Pianificazione delle attività di comunicazione
  • Individuazione di messaggi chiave
  • Simulazione di colloqui
Verranno realizzati differenti scenari di crisi anche in base alla qualifica e appartenenza aziendale dei partecipanti.
Il crisis training prevede la presenza di:
  • numero massimo di 2 partecipanti (uno al mattino e uno al pomeriggio)
  • un giornalista professionista RAI
  • un operatore
  • un docente di comunicazione
Nella sessione pratica, ogni partecipante verrà sottoposto (conferenza stampa) alla simulazione di interviste sullo stato di crisi legata all’area di competenza specifica.

 

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Editoriale Settembre

Buongiorno e ben ritrovati,
l’ultimo quadrimestre spesso vale un semestre avendo a disposizione realmente un trimestre.
Come l’ultimo periodo scolastico è il momento per correggere il tiro e prepararsi agli esami di fine anno sperando di essere promossi: è l’ultima occasione per verificare lo stato dell’arte e darsi da fare affinchè si possa chiudere il bilancio in modo virtuoso o perlomeno limitando i danni.
Il mondo finanziario già conosce meglio di noi il nostro andamentale tramite i flussi finanziari, chi non ne fosse conscio nella migliore delle ipotesi si accorgerebbe solo in primavera a presentazione del bilancio da depositare di essere appetibile o a rischio.
Allora è troppo tardi per mettere una pezza a situazioni critiche, anche ammesso di riuscire a farlo le bugie hanno le gambe corte, anzi cortissime.
Vi sono strumenti per verificare la situazione economico finanziaria e più in generale il rischio di default, cioè la probabilità che l’azienda non riesca a far fronte ai propri impegni, richiedono poco tempo e un modesto sforzo economico.
Certo, si è liberi di giocare a mosca cieca con il rinnovo degli affidamenti o con una richiesta di ulteriori finanziamenti, ma spesso è un gioco letale e crudele.
Chiedere informazioni è il primo passo verso la sicurezza e non costa nulla.

Questo mese nella sezione artistica non vi presenteremo un solo artista, ma ben 100: si svolgerà a Milano una prima mostra fotografica sociale con oggetto la città stessa, in un esperimento artistico innovativo a cura di Francesco Tadini nel suo omonimo spazio.

Mi auguro spendiate qualche minuto di pausa per curiosare e magari lasciarci un feedback, come ringraziamento potete scaricare un utile e pratico ebook qui.

Grazie, Marco Simontacchi

Opportunità del mese:
Per il mese di settembre proponiamo l’Analisi del Rischio di Default (ARD) congiuntamente all’Analisi della Centrale Rischi ad un forfait sensibilmente inferiore all’investimento normalmente necessario.
L’analisi congiunta è un report di circa 40 pagine opportunamente commentate e valutate insieme a un Consulente, a cui eventualmente seguiranno proposte e soluzioni concrete per portare l’Azienda a livelli di sicurezza tali da garantire la fascia più alta di rating dato da una probabilità di default decisamente bassa.

Servizio del mese:
Analisi Congiunta Rischio Default e Centrale Rischi

L’Analisi di Rischio di Default dell’Impresa (ARD) 
Rappresenta un’estensione della gestione del rischio finanziario, che determina il Credit Scoring, a fattori Caratteriali e Relazionali, ossia quelle variabili interne ed esterne proprie della struttura aziendale e di tutte le relazioni che possono in modo sostanziale influire sul rischio di default.
Consiste in un approccio metodologico che prende in esame, in un’ottica di conoscenza e valutazione dei rischi, tutti gli aspetti della gestione aziendale: strategie, mercato, processi, risorse finanziarie, risorse umane, tecnologie.
È uno strumento importante per l’identificazione, la classificazione dei rischi e l’ottimizzazione del portafoglio rischi in base al ritorno economico-finanziario conseguito. L’analisi del rischio di default, così come è strutturata permette all’Imprenditore e al Management di valutare efficacemente le incertezze e i conseguenti rischi e opportunità, accrescendo le capacità dell’azienda di generare valore e di valutare le aree a rischio prevenendo le criticità prima del manifestarsi delle indesiderate conseguenze.
I principali vantaggi legati all’ARD sono:
– Maggiore probabilità di raggiungere gli obiettivi aziendali;
– Riduzione del costo del capitale di terzi (miglioramento del rating);
– Maggiore comprensione dei principali rischi e delle loro più ampie implicazioni;
– Determinazione delle priorità di intervento;
– Individuazione e condivisione dei rischi trasversali dell’impresa;
– Minor numero di eventi imprevisti e di relative perdite;
– Maggiore spinta al cambiamento e velocità di risposta alle variate condizioni di business;
– Maggiore propensione al rischio controllato in vista di un rendimento superiore del capitale proprio.
L’ARD rappresenta un approccio globale alla gestione del rischio di impresa, finalizzato ad aumentare e proteggere il valore dell’organizzazione nel breve e nel lungo termine per tutti i suoi attori.

Analisi della Centrale Rischi
La rielaborazione dei dati forniti dalla CR si focalizza sull’indebitamento e la struttura finanziaria di ogni singolo soggetto al fine di individuarne lo stato e la qualità e di consentirne il miglioramento attraverso una costante attività di monitoraggio. Il Report che ne deriva consente, inoltre, di conoscere e gestire le risorse finanziarie del soggetto, in modo tale da migliorare il proprio rating e, quindi, da facilitare l’ottenimento di crediti da soggetti operanti del sistema bancario e finanziario. Esso costituisce, quindi, un valido strumento che permette di tradurre e utilizzare in forma dinamica e costruttiva i dati “statici” contenuti nella Centrale dei Rischi e, quindi di condurre a una migliore composizione degli affidamenti, a un loro migliore utilizzo, a un minor costo e all’individuazione e successiva correzione di eventuali disequilibri dell’indebitamento.

Il Report offre una panoramica completa sugli affidamenti concessi dagli intermediari finanziari e sul loro utilizzo. Le analisi contenute in questo report sono:
UTILIZZO DEGLI AFFIDAMENTI: analisi e rilevazione di eventuali sovrautilizzi o sottoutilizzi degli affidamenti;
ANALISI SCONFINAMENTI: sezione dedicata all’analisi degli sconfini e all’individuazione di eventuali disponibilità che avrebbero potuto compensare, in tutto o in parte, gli utilizzi oltre fido;
STRUTTURA INDEBITAMENTO: studio della composizione dei debiti del soggetto verso il sistema finanziario, suddiviso tra le diverse tipologie di rischio che formano l’indebitamento complessivo;
CREDITI SCADUTI: sezione dedicata ai crediti scaduti autoliquidanti, con la distinzione tra i crediti scaduti pagati e impagati;
SALDO MEDIO: analisi e rilevazione dell’utilizzo medio delle aperture di credito in conto corrente;
INDEBITAMENTO A BREVE: studio dell’incidenza dell’indebitamento a breve rispetto al totale degli affidamenti concessi da ciascun istituto di credito;
POSIZIONI A RISCHIO: situazioni di allerta e pericolo che dovrebbero essere tempestivamente sanate o comunque monitorate;
DIVERSIFICAZIONE: studio della diversificazione dell’indebitamento del soggetto tra i vari intermediari;
OPERAZIONI EFFETTUATE PER CONTO TERZI: individuazione dei finanziamenti erogati dall’intermediario segnalante per conto di un organo deliberante esterno all’intermediario stesso;
OPERAZIONI IN POOL: rilevazione dei finanziamenti concessi da un pool di intermediari, con la distinzione tra la quota di finanziamento dell’istituto di credito capofila e le quote di finanziamento degli altri istituti partecipanti;
CREDITI PASSATI A PERDITA: individuazione di eventuali crediti che gli intermediari considerano non recuperabili o per i quali non ritengono conveniente intraprendere atti di recupero;
RAPPORTI CONTESTATI: focus sui rapporti segnalati che sono oggetto di contestazione, ovverosia per i quali si è ricorso ad un’Autorità terza rispetto alle parti.

Non c’è potenza senza controllo.

 

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Editoriale Luglio

Buongiorno e benritrovati, Luglio, parliamo di Leadership:
è la capacità di guidare e condurre tramite la motivazione persone o gruppi sia politicamente che in organizzazioni o imprese.
Come ribadisce Charles Handy, autore e filosofo tra i maggiori studiosi contemporanei di management e organizational behavior, i tempi cambiano e per non fare la fine della rana, che per non uscire dalla zona di comfort muore bollita, dobbiamo prendere atto che oggi viviamo nell’era del pensiero discontinuo (The Age of Unreason) e che i modelli aziendali attuali pongono sfide al management più complesse e articolate di alcuni anni orsono.
Non basta più essere gerarchicamente superiori per ottenere dai collaboratori quanto ci si aspetta e raggiungere gli obiettivi, valutati non più solo quantitativamente ma anche qualitativamente.
Buona parte del management è chiamato a un salto di qualità, da Capo a Leader, o a soccombere come la rana bollita.

Mi auguro spendiate qualche minuto di pausa per curiosare e magari lasciarci un feedback, come ringraziamento potete scaricare un utile e pratico ebook qui.

Grazie, Marco Simontacchi

Opportunità del mese:

Per tutto il mese di Luglio lo Studio Simontacchi offre la possibilità di usufruire, o di prenotarsi per settembre, di una Consulenza di Direzione gratuita di primo livello a chiunque ne faccia richiesta entro venerdì 28 luglio via mail a: info@simontacchi.org oppure qui.
I temi trattabili sono i seguenti:
Finanza di Impresa
Assistenza nella valutazione delle decisioni di natura finanziaria. Gestione del Rating.
Gestione della Tesoreria
Pianificazione, controllo e gestione dei flussi di cassa per conto e per scadenza con previsionale.
Risk Management
Gestione del rischio: stima e strategie per governarlo.
Team Building
Creare identità di gruppo allineandolo sui valori aziendali, integrando le diversità tramite le capacità e i comportamenti attesi.
Leadership
Capacità di integrare, motivare e condurre all’azione mirata più individui formando un gruppo coeso e orientato al risultato.
Miglioramento Personale
Agevolare l’autorealizzazione propria e dei collaboratori per rendere eccellente e collaborativo il clima aziendale.
Passaggio Generazionale
Garantire il successo del trasferimento della proprietà e del controllo dell’Azienda da una generazione alla successiva.In alternativa potete chiedere due ore di coaching personale.
Sentitevi liberi di chiedere informazioni e di prenotarvi, valuterete in seguito in piena tranquillità se proseguire o meno insieme e di farvi eventualmente fare una offerta.

Video presentazione – Simontacchi from Studio Simontacchi on Vimeo.

 

Editoriale giugno

Buongiorno e benritrovati,

Giugno, tempo di bilanci e di rinnovo o di ristrutturazione degli affidamenti.
Siamo a circa metà dell’anno ed è tempo di bilanci in tutti i sensi, bilanci sull’andamento del primo semestre e deposito dei bilanci per chi non l’avesse ancora fatto.
Da luglio in poi generalmente è anche il periodo dei rinnovi degli affidamenti con possibile richiesta di variazioni.
Molti Imprenditori temono questo periodo, il rinnovo degli affidamenti è vitale e a volte il loro ampliamento o ristrutturazione necessario, le risorse finanziarie sono ormai per la maggior parte delle PMI una materia prima imprescindibile.
Pensarci all’ultimo momento spesso si rivela tardivo e obbliga gli Imprenditori a veri equilibrismi per far quadrare le risorse finanziarie per portare a termine gli impegni o per acquisire nuova clientela e ordini.
E’ possibile prevenire tutto ciò e presentarsi con bilanci e conti coerenti con le aspettative del mondo finanziario per ottenere quello di cui realmente l’azienda necessità?
Non solo è possibile, diremmo assolutamente necessario. Il controllo dei flussi finanziari e del rating, come di tutti i parametri che lo compongono è una necessità assoluta e vitale.
Le Grandi Imprese e l’Industria si avvalgono di CFO che sovrintendono e governano questi aspetti, le PMI debbono scegliere, o barcamenarsi col rischio di naufragio, o, a seconda del caso, dotarsi di un CFO in Temporary Management o affidarsi a un Consulente attrezzato, che risolva loro definitivamente il problema a costi accessibili e ammortizzabili.
A voi la scelta, i tempi sono maturi.

Mi auguro spendiate qualche minuto di pausa per curiosare e magari lasciarci un feedback!

Grazie, Marco Simontacchi

Opportunità del mese:

Corso di Leadership Coopetitiva – si terrà in sede nei giorni 27 giugno e 4 luglio p.v.
Parte l’edizione n. 1 di Leadership Coopetitiva dopo la prototipazione, e solo per questa prima edizione si è deciso di promuoverla a € 150,oo per partecipante invece di€ 750,oo per le due giornate.
Una occasione da cogliere al volo.
Leadership Evoluta: dal sistema competitivo al mondo coopetitivo
L’interdipendenza positiva è un elemento essenziale della cooperazione e nasce quando una persona percepisce di essere vincolata ad altre per il perseguimento di un proprio obiettivo.
Per vivere in questa società bisogna essere in grado di adattarsi velocemente al cambiamento e rendersi conto del fatto che gli uomini sono legati l’un l’altro ormai a livello planetario. Troppo spesso a livello di percezione soggettiva ci si comporta ancora in modo individualistico ed in modo competitivo, mentre buona parte delle situazioni che viviamo ogni giorno possono essere affrontate solo in modo cooperativo.
Per non farsi fagocitare da una società sempre più complessa è importante arrivare a comprendere a livello soggettivo la situazione di interdipendenza planetaria che si sta vivendo e comportarsi di conseguenza.
Obiettivi
Qualsivoglia persona non può più accontentarsi di raggiungere obiettivi minimi nell’apprendimento e nella relazione; essa deve arrivare a sviluppare al massimo le proprie doti. Ognuno ha margini di miglioramento, ognuno ha la propria zona di sviluppo prossimale, ognuno cioè ha la possibilità di sviluppare al massimo le proprie qualità grazie all’intervento collaborativo degli altri. L’interdipendenza positiva, su cui si fonda il gruppo di cooperazione, ha nella interazione efficace fra i membri un suo punto cruciale. Perché tra i membri di un gruppo possa instaurarsi una corretta relazione è necessario sviluppare in essi una serie di competenze che, con l’esercizio, possono essere apprese anche in età adulta.

Contenuti

Verranno agite le teorie sulla cooperazione interna e competizione esterna (coopetizione), sviluppando le competenze sociali necessarie e i modelli conseguenti.

Partecipanti

Manager, Imprenditori e Team Leader che intendano approcciare con maggiori probabilità di successo la creazione di gruppi di lavoro cooperativi.

Durata
Il corso è previsto su un minimo di 16 ore.

Crisi aziendale: Risanare una azienda
Il turnaround è un piano di risanamento aziendale in caso di difficoltà, si tratta, in pratica, di una ristrutturazione aziendale che avviene in tre fasi:
  1. si determinano le cause che hanno portato alla crisi;
  2. poi si individuano le strategie per recuperare la redditività aziendale;
  3. si garantiscono i flussi finanziari necessari alla gestione della tesoreria

Vediamo le procedure da seguire in caso di crisi, quindi come individuare le soluzioni per ripristinare gli equilibri economici e finanziari generando i presupposti per la continuità aziendale.

Crisi aziendale
La vita di una azienda è normalmente scandita da periodi di crescita e declino, per parlare di crisi è invece necessario individuare un fenomeno caratterizzato da cause ed effetti, quali un trend negativo, una forte instabilità, risultati economici negativi e crisi di liquidità con casi di insolvenza. Fattori produttivi scarsi rispetto alla media del mercato possono scatenare una crisi d’azienda. Ciò può dipendere da obsolescenza della tecnologia, risorse umane inefficienti, strategie di mercato inefficaci, oppure la contrazione della domanda.

Piano industriale
Utilizzato dal management per illustrare strategie competitive, azioni per il raggiungimento degli obiettivi, evoluzione dei coefficienti e dei risultati attesi, nelle aziende in crisi diviene particolarmente importante poiché permette di dimostrare come si intende superare la crisi d’azienda in atto. Il piano aiuta a mantere la razionalità e la logica necessaria, tracciando le linee guida per il risanamento globale dell’impresa: occorre quindi mappare le cause della crisi, fissare gli obiettivi a breve termine che si intendono raggiungere, il percorso da seguire farlo e le soluzioni operative da adottare per ripristinare gli equilibri economico-finanziari. Il piano deve essere presentato a tutti gli attori e in particolare:

  • banche per scongiurare il rischio di una revoca delle linee di credito di azioni di recupero forzoso;
  • fornitori per non perdere le materie prime necessarie e ottenere dilazioni di pagamento;
  • dipendenti per giustificare i tagli e richiedere maggiori sacrifici.
Piano di risanamento aziendale

Nella parte introduttiva si fa cenno della storia dell’impresa: nello story-telling si evidenziano i punti di forza dell’azienda su cui far leva per il risanamento. Nell’analisi dell’ambiente esterno tocca tutti i fattori esogeni all’azienda e che ne condizionano l’andamento. Vengono utilizzate diverse tecnologie sia di risk management che di analisi dei parametri del rating e dei flussi finanziari. L’obiettivo è capire come tali variabili, interagendo tra di loro, agiscano sul futuro dell’impresa e individuare le opportunità che possono essere colte per superare la crisi: dimensioni del mercato e tasso di crescita, concorrenza, potenziali acquirenti, innovazione del prodotto, analisi per la riduzione dei costi e buona reputazione del brand.

Turnaround
La crisi d’azienda evidenzia un sensibile divario tra le performance economico-finanziarie effettivamente prodotte dall’impresa e quelle attese. Tale divario tende via via ad ampliarsi. Per contenerlo si può intervenire con un turnaround, programmando e agendo azioni nel medio e nel lungo periodo.
Fondamentali sarà stabilire e monitorare gli indici di turnaround che manifestino la solidità dell’Impresa nel percorso migliorando sino all’eccellenza la possibilità di solvibilità dell’Azienda e nel contempo abbattendo il rischio di default.

Video presentazione – Simontacchi from Studio Simontacchi on Vimeo.

 

Editoriale Maggio

Buongiorno e benritrovati.

In questa edizione affronteremo tra i vari argomenti uno caro ai paesi più sviluppati e purtroppo ancora sottostimato da noi: il Risk Management. Analizzare e tutelarsi dai rischi che mettono a repentaglio una attività imprenditoriale, micro o grande che sia, non è solo un fatto assicurativo, è anche un fatto finanziario e umano. Fa riflettere che sia più sviluppato in quei contesti dove vi è una netta separazione tra patrimonio famigliare e patrimonio aziendale, mentre in Italia dove la commistione, dovuta a una prevalenza di imprese a conduzione famigliare, è massima, il settore sia a dir poco sottosviluppato. A rischio non sono solo quindi le Imprese, ma le famiglie stesse degli Imprenditori e anche dei Dipendenti. Ci si affida nei migliori dei casi a chi ci porta una parte delle soluzioni, senza avere una visione di insieme e una soluzione globale e integrata. Come se di fronte a dei sintomi andassimo a chiedere una cura in farmacia. Chiedeteci un parere. Correlata al Risk Mangement da un fil rouge è anche la figura professionale del mese: Massimiliano Ratti, che troverete nell’intervista.
Per alleggerire l’editoriale chiediamo aiuto a una artista, cantante e maestra di canto: Eva Simontacchi: Sì, è mia sorella, mi aspetto una cena… 😉
Mi auguro spendiate qualche minuto di pausa per curiosare e magari lasciarci un feedback, come ringraziamento potete scaricare un utile e pratico ebook qui.

Grazie, Marco Simontacchi

Massimiliano Ratti Consulente Finanziario e Partner Azimut

  • Breve presentazione di sé

Sono Massimiliano Ratti Consulente Finanziario e Partner Azimut, ho 46 anni  a mi occupo di servizi di investimento a Privati e Aziende.
La mia società mandante è Azimut Holding, da oltre 25 anni nel settore, unica vera Public Company nel panorama italiano del risparmio gestito.

  • Che servizi offre la tua Azienda?

Oltre ai servizio di investimento, che rimane il core business della società, abbiamo sviluppato, attraverso formazione interna e partnership esterne, competenze per servizi rivolti ai clienti che hanno come priorità la tutela e la conservazione del patrimoni.
Nel Caso di clientela Privata attraverso un servizio di analisi generazionale ossia la trasmissione del patrimonio da una generazione all’altra attraverso una pianificazione successoria e fiscale. Dal lato Aziende attraverso la separazione tra patrimonio Aziendale e Patrimonio Personale. Mancanza che è stata causa, negli ultimi anni, di gravi problemi personali e famigliari.

  • A chi si rivolge come target?

Le soluzioni  coprono un’ampia fascia di clientela con servizi che vanno dalla semplice gestione della liquidità e del cash flow a servizi di Wealth Management e Private Insurance. Non solo risparmio gestito ma una consulenza più ampia supportata dalla forza del Gruppo Azimut.

  • Quali sono i benefici e i vantaggi che portate alla clientela?

Il vantaggio principale è un continuo e duraturo rapporto con i miei clienti. Sono sempre al loro fianco nell’attraversare le diverse fasi di mercato. Il mondo è cambiato e anche noi dobbiamo cambiare metodologia di lavoro per stare al passo con i tempi. Quello che non è cambiato è la mia presenza al fianco dei clienti.

  • Vi sono alcuni aspetti che vi differenziano dalla concorrenza?

L’aspetto principale è l’indipendenza da gruppi finanziari, assicurativi ed industriali che ci rende liberi di evolvere in modo flessibile, senza condizionamenti, in funzione del contesto del mercato e delle esigenze dei clienti.

  • Cosa consigliereste ad un potenziale cliente?

Il “prodotto” in senso stretto è solo la parte conclusiva di un processo di consulenza che parte dalle analisi delle esigenze di chi ci chiede supporto nelle proprie scelte e si conclude con la  soluzione che è personalizzata  ed è il punto di partenza del rapporto professionale.

  • Come contattarti ed eventuale chiusura finale (sito email etc)

Tel: +39 0332 283936
Mobile: +39 347 2525085
Mail: massimiliano.ratti@azimut.it
Sito: www.azimut.it
Pagina LinkedIn : https://www.linkedin.com/in/massimiliano-ratti-92755939/

Impact investing che cos’è?

Impact investing che cos’è?

Gli impact investment sono quei investimenti che hanno lo scopo definito di creare valore per la società e per l’ambiente nel quale è inserita. Questi investimenti etici possono essere effettuati nei confronti di mercati sviluppati, ma anche emergenti e sono utili per ambiti quali: agricoltura sostenibile, energie rinnovabili e microfinanza.

Tra i pilastri dell’impact Investing:

  • La consapevolezza  di produrre un impatto positivo sulla società.
  • Ritorno economico per l’imprenditore grazie all’investimento etico concepito cosi.

Trasparenza nel comunicare i risultati delle attività di investimento