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Rischio geopolitico e risk management per le PMI

Il rischio geopolitico è diventato un fattore sempre più critico nella gestione dei rischi per le piccole e medie imprese (PMI), in particolare in un contesto globale caratterizzato da instabilità politica, conflitti economici e incertezze normative. La gestione del rischio, o risk management, è fondamentale per le PMI per proteggersi da una vasta gamma di minacce che possono avere un impatto significativo sulla loro continuità operativa, redditività e crescita a lungo termine.

Rischio Geopolitico e le PMI

Il rischio geopolitico si riferisce alla possibilità che eventi politici, economici o sociali su scala globale o regionale possano influenzare negativamente le operazioni di un’impresa. Per le PMI, questo rischio può assumere diverse forme:

Conflitti internazionali: Guerre, sanzioni economiche e tensioni diplomatiche possono interrompere le catene di approvvigionamento, aumentare i costi di importazione/esportazione o bloccare l’accesso ai mercati chiave.

Instabilità politica: Cambiamenti di governo, rivoluzioni o crisi politiche in paesi partner possono creare incertezza regolatoria, ritardi nei progetti o la necessità di adattarsi a nuove normative.

Cambiamenti normativi e legali: Nuove leggi o regolamenti, specialmente in ambito fiscale, commerciale o ambientale, possono alterare significativamente il quadro operativo di un’impresa.

Dal Rischio Commerciale a Quello Strategico

Le PMI devono affrontare sia rischi commerciali, come la fluttuazione dei tassi di cambio o l’aumento dei costi delle materie prime, sia rischi strategici legati alle loro scelte di crescita, posizionamento di mercato e innovazione. Alcuni esempi includono:

Rischio di mercato: La possibilità di perdere quote di mercato a causa della concorrenza internazionale o di cambiamenti nelle preferenze dei consumatori.

Rischio reputazionale: La capacità di mantenere la fiducia dei clienti, dei partner e degli investitori in un contesto di cambiamento geopolitico.

Rischio di supply chain: La dipendenza da fornitori in aree a rischio può esporre l’azienda a interruzioni della catena di approvvigionamento o a incrementi dei costi.

Rischio di Insolvenza dei Clienti

Il rischio di insolvenza, anche per clienti storici, è particolarmente insidioso per le PMI. La fiducia costruita nel tempo non garantisce la solvibilità futura, specialmente in periodi di crisi economica o di instabilità politica.

Segnali di allarme: Le PMI devono monitorare attentamente i segnali di deterioramento finanziario dei loro clienti, come ritardi nei pagamenti, richieste di estensione delle scadenze o difficoltà a rispettare gli impegni contrattuali.

Diversificazione del portafoglio clienti: Dipendere troppo da un numero limitato di clienti può aumentare il rischio. Una strategia efficace è quella di diversificare il portafoglio clienti e settori di attività per mitigare questo rischio.

Assicurazione del credito: Le PMI possono considerare l’acquisto di polizze di assicurazione del credito commerciale per proteggersi dalle perdite derivanti dall’insolvenza dei clienti.

Strategie di Risk Management per le PMI

Per gestire efficacemente questi rischi, le PMI possono adottare una serie di strategie e strumenti di risk management:

Analisi del rischio: Valutare regolarmente l’esposizione ai rischi geopolitici e identificare i potenziali impatti sulle operazioni aziendali.

Pianificazione della continuità operativa: Sviluppare piani di emergenza che permettano all’azienda di continuare a operare anche in situazioni di crisi.

Monitoraggio e reporting: Implementare sistemi di monitoraggio continuo dei rischi e adottare processi di reporting efficaci per garantire che i decisori aziendali siano informati tempestivamente.

Diversificazione: Diversificare mercati, fornitori e prodotti per ridurre l’esposizione a specifici rischi geografici o settoriali.

Il rischio geopolitico e le altre forme di rischio connesse richiedono una gestione attenta e proattiva da parte delle PMI. Il passaggio dal rischio commerciale a quello strategico, inclusa l’attenzione al rischio di insolvenza anche di clienti storici, sottolinea l’importanza di adottare un approccio integrato al risk management, che consideri non solo le minacce immediate ma anche quelle a lungo termine. Le PMI che riusciranno a implementare queste strategie saranno meglio equipaggiate per navigare le complessità del contesto globale contemporaneo.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

20/08/2024

Essere Soci di una PMI è una responsabilità non sempre limitata

In Italia, il Codice Civile disciplina i casi in cui i soci di una società di capitali (come S.p.A. o S.r.l.) possono essere ritenuti corresponsabili per atti illeciti compiuti da un altro socio. Generalmente, le società di capitali offrono una protezione patrimoniale ai soci, limitando la loro responsabilità al capitale investito nella società. Tuttavia, esistono delle eccezioni in cui i soci possono essere ritenuti corresponsabili e perseguibili.

Casi di Corresponsabilità dei Soci

Responsabilità per Abuso di Direzione e Coordinamento (Art. 2497 c.c.):

Se una società o un socio esercita attività di direzione e coordinamento su un’altra società, può essere ritenuto responsabile per gli atti pregiudizievoli compiuti nei confronti della società stessa, dei soci di minoranza o dei creditori. Questa responsabilità si applica quando l’esercizio di tale attività non è improntato a una corretta gestione aziendale.

Responsabilità per Atti Dolosi e Fraudolenti (Art. 2395 c.c.):

I soci possono essere ritenuti corresponsabili se partecipano consapevolmente ad atti dolosi o fraudolenti che causano danni alla società o a terzi. Questo articolo disciplina i casi di responsabilità degli amministratori, ma se un socio partecipa attivamente a tali atti, può essere anch’esso ritenuto responsabile.

Responsabilità Solidale per Obbligazioni Sociali (Art. 2362 c.c. per S.p.A. e Art. 2476 c.c. per S.r.l.):

Se una società è composta da un solo socio, questo risponde illimitatamente delle obbligazioni sociali. Nel caso di S.r.l., se i soci effettuano pagamenti o operazioni illecite che ledono il patrimonio sociale, possono essere chiamati a rispondere in solido per i danni causati.

Responsabilità per Violazione delle Norme di Prudenza e Diligenza (Art. 2476 c.c. per S.r.l.):

I soci di una S.r.l. che sono coinvolti nella gestione della società (soci amministratori) possono essere ritenuti responsabili per violazioni delle norme di prudenza e diligenza che causano danni alla società o a terzi.

Facciamo un riepilogo degli articoli del Codice Civile rilevanti

  • Art. 2395 c.c.: “Responsabilità verso i singoli soci e i terzi” – Gli amministratori rispondono verso i soci e i terzi per i danni diretti causati da atti dolosi o colposi.
  • Art. 2497 c.c.: “Direzione e coordinamento di società” – Responsabilità per abuso di direzione e coordinamento.
  • Art. 2362 c.c.: “Responsabilità dell’unico azionista” – Responsabilità illimitata dell’unico socio di una S.p.A.
  • Art. 2476 c.c.: “Responsabilità degli amministratori” e “Azione sociale di responsabilità” – Responsabilità degli amministratori di S.r.l. e possibilità di azione di responsabilità da parte dei soci.

I soci di una società di capitali possono essere ritenuti corresponsabili e perseguibili principalmente quando partecipano attivamente ad atti dolosi o fraudolenti, abusano della loro posizione di direzione e coordinamento, o violano norme di prudenza e diligenza nella gestione della società. Questi principi sono delineati nel Codice Civile italiano e offrono un quadro legale per la tutela dei diritti della società, dei soci di minoranza e dei terzi.

In molte piccole e medie imprese (PMI) italiane inoltre, soprattutto quelle a conduzione familiare, è comune che i soci e gli amministratori considerino l’azienda come un “bene di famiglia”. Questo atteggiamento può portare a comportamenti che ignorano la separazione tra il patrimonio aziendale e quello personale, dimenticando che l’azienda ha una propria personalità giuridica. Tale visione può dare origine a conflitti di interesse e atti che ledono gli interessi della società e dei suoi creditori, esponendo i responsabili a sanzioni legali.

Quando i soci o gli amministratori agiscono in modo che i loro interessi personali prevalgano su quelli della società, soprattutto a scapito dei creditori, possono essere perseguiti secondo varie disposizioni del Codice Civile italiano. Di seguito, vengono illustrati alcuni dei principali aspetti giuridici e le relative norme.

Conflitto di Interesse (Art. 2391 c.c.):

Gli amministratori devono astenersi dal compiere operazioni nelle quali abbiano un interesse in conflitto con quello della società. Se non rispettano questo obbligo e causano danni alla società, possono essere ritenuti responsabili. Il Codice Civile stabilisce che gli amministratori devono informare il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale (se esistente) riguardo agli interessi personali o di terzi che potrebbero influenzare il loro giudizio.

Abuso di Beni Sociali e Autoprestiti (Art. 2624 c.c. e Art. 2625 c.c.):

Gli amministratori non possono utilizzare i beni della società per scopi personali o concedere prestiti a se stessi senza le dovute autorizzazioni e procedure. Tali comportamenti sono considerati abuso di beni sociali e possono portare a responsabilità penali e civili.

Responsabilità per Danni ai Creditori (Art. 2394 c.c.):

Se gli amministratori compiono atti di mala gestione che pregiudicano il patrimonio sociale, possono essere chiamati a rispondere per i danni causati ai creditori. Questa norma tutela i creditori contro la riduzione del patrimonio sociale causata da atti illeciti o gestioni imprudenti.

Azione di Responsabilità (Art. 2476 c.c. per S.r.l. e Art. 2393 c.c. per S.p.A.):

I soci possono promuovere un’azione di responsabilità contro gli amministratori per recuperare i danni causati alla società. Questa azione può essere intrapresa anche dai creditori se il patrimonio sociale risulta insufficiente a soddisfare i loro crediti.

Responsabilità Penale:

In casi di frode, bancarotta fraudolenta, e altre condotte illecite, gli amministratori possono essere perseguiti penalmente. La bancarotta fraudolenta, ad esempio, prevede sanzioni severe per gli amministratori che sottraggono o distraggono beni aziendali a danno dei creditori.

Nelle PMI a conduzione familiare, è essenziale mantenere una chiara distinzione tra il patrimonio personale e quello aziendale e operare sempre nel rispetto delle norme di buona gestione aziendale. Gli amministratori devono essere consapevoli della responsabilità fiduciaria che hanno verso la società e i suoi creditori e agire in modo trasparente e conforme alle leggi.

Promuovere una cultura aziendale che riconosca l’importanza della personalità giuridica della società e la separazione tra interessi personali e aziendali è fondamentale per evitare conflitti di interesse e possibili azioni legali. La formazione e l’adozione di procedure di governance adeguate possono contribuire a mitigare i rischi associati a tali comportamenti.

Considerare l’azienda come un “bene di famiglia” può portare a comportamenti illeciti o imprudenti che espongono i soci e gli amministratori a responsabilità civili e penali. È cruciale rispettare la personalità giuridica della società e adottare pratiche di gestione trasparenti e conformi alla legge per proteggere gli interessi della società e dei suoi creditori.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

07/08/2024

Costruire una rete commerciale

Costruire una rete commerciale efficace per una PMI richiede una pianificazione attenta e un’analisi approfondita dei vari fattori che possono influenzare il successo delle operazioni. Ecco i punti sensibili e da attenzionare.

Identificazione del Mercato Target

  • Analisi del mercato
  • Segmentazione del mercato

Definizione della Proposta di Valore

  • Differenziazione del prodotto
  • Vantaggio competitivo

Scelta dei Canali di Distribuzione

  • Vendita diretta vs. indiretta
  • E-commerce e canali digitali

Costruzione di una Forza Vendite

  • Reclutamento e formazione
  • Incentivi e motivazione

Strategia di Marketing e Promozione

  • Branding e comunicazione
  • Strategie promozionali

Gestione della Logistica

  • Supply chain management
  • Servizio clienti

Tecnologia e Innovazione

  • Automazione e CRM
  • Analisi dei dati

Regolamentazione e Compliance

  • Conformità alle norme nazionali e internazionali
  • Protezione dei dati

Feedback e Miglioramento Continuo

  • Ascolto dei clienti.
  • Adattamento e flessibilità

Analisi dei Costi e Ritorno sull’Investimento

  • Budget e controllo dei costi
  • ROI

Costruire una rete commerciale per una PMI manifatturiera è un processo complesso che richiede una pianificazione strategica e una gestione attenta. Ogni punto sopra elencato rappresenta un aspetto critico che può influenzare significativamente il successo della rete commerciale e, di conseguenza, dell’azienda stessa. Investire tempo e risorse in queste aree può portare a una crescita sostenibile e a un vantaggio competitivo nel mercato.

Monitorare i Key Performance Indicators (KPI) appropriati è cruciale per valutare l’efficacia di una rete commerciale e guidare le decisioni strategiche. Per una PMI manifatturiera, i principali KPI da monitorare includono i seguenti.

KPI di Vendita

  • Fatturato Totale
  • Numero di Nuovi Clienti
  • Valore Medio dell’Ordine (Average Order Value – AOV)
  • Tasso di Conversione delle Vendite
  • Tasso di Ritenzione dei Clienti

KPI di Performance della Forza Vendite

  • Numero di Contatti (Leads) Generati
  • Tempo Medio di Chiusura delle Vendite
  • Tasso di Chiusura delle Opportunità
  • Quota di Vendita Raggiunta (Sales Quota Achievement)

KPI di Marketing e Promozione

  • Costo di Acquisizione Cliente (Customer Acquisition Cost – CAC)
  • Ritorno sull’Investimento di Marketing (Marketing ROI)

KPI di Gestione e Logistica

  • Tasso di Consegna Puntuale
  • Livello di Servizio Clienti

KPI Finanziari

  • Margine di Profitto Lordo
  • Cash Conversion Cycle (Ciclo di Conversione del Contante)

Monitorare questi KPI permette a una PMI manifatturiera di ottenere una visione chiara della performance della sua rete commerciale, identificare aree di miglioramento e prendere decisioni informate per ottimizzare le operazioni di vendita e marketing.

La scelta del sistema di remunerazione e della tipologia di forza vendita (dipendenti, agenti monomandatari o plurimandatari) dipende da diversi fattori, tra cui la strategia aziendale, il tipo di prodotto, il mercato di riferimento e le risorse disponibili. Vediamo nel dettaglio il processo per definire un sistema di remunerazione efficace e i vantaggi e svantaggi delle diverse opzioni di forza vendita.

Processo per Definire il Sistema di Remunerazione

Analisi delle Esigenze Aziendali

  • Obiettivi di vendita
  • Budget disponibile
  • Struttura di vendita

Definizione della Struttura di Remunerazione

  • Salario fisso
  • Commissioni
  • Bonus

Determinazione dei KPI di Performance

  • Obiettivi di vendita
  • Metriche di performance

Pianificazione della Formazione e Sviluppo

  • Formazione continua
  • Sviluppo professionale

Monitoraggio e Revisione

  • Feedback regolare
  • Analisi dei risultati

Tipologie di Forza Vendita: vantaggi e svantaggi

  • Dipendenti
  • Agenti Monomandatari
  • Agenti Plurimandatari

La scelta tra dipendenti, agenti monomandatari o plurimandatari dipende dalla specifica situazione aziendale. Vanno valutati i vantaggi e svantaggi specifici relativi all’azienda.

La scelta migliore spesso coinvolge una combinazione di queste opzioni, adattata alle esigenze specifiche dell’azienda e del mercato di riferimento.

Lo sviluppo di un sistema di premi (premialità) è fondamentale per motivare la forza vendita, migliorare le performance e allineare gli obiettivi individuali con quelli aziendali. Un sistema di premi ben progettato può incentivare comportamenti desiderati, aumentare la produttività e ridurre il turnover. Ecco un processo dettagliato per sviluppare un sistema di premialità efficace:

Processo per lo Sviluppo della Premialità

  • Definizione degli Obiettivi
  • Identificazione delle Metriche di Performance
  • Tipologia di Premi
  • Struttura dei Premi
  • Calcolo dei Premi
  • Comunicazione e Coinvolgimento
  • Monitoraggio e Revisione

Sviluppare un sistema di premialità richiede una pianificazione accurata e una comunicazione chiara. Un sistema di premi ben progettato può aumentare significativamente la motivazione e la produttività della forza vendita, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi aziendali e al successo complessivo dell’azienda.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

29/07/2024

La fortuna arride ai trasparenti

Raccordare le voci del piano dei conti con i parametri componenti tutti i KPI finanziari e commerciali in una società di capitali è fondamentale per vari motivi, tutti strettamente legati alla governance e allo sviluppo degli investimenti.

Trasparenza e Accuratezza della Rendicontazione

Il piano dei conti fornisce una struttura organizzativa per registrare tutte le transazioni finanziarie dell’azienda. Raccordare queste voci con i KPI finanziari e commerciali garantisce che i dati utilizzati per calcolare i KPI siano accurati e aggiornati. Questo livello di trasparenza e accuratezza è cruciale per:

  • Audit e Conformità: Assicurare che la società sia conforme alle normative finanziarie e fiscali.
  • Affidabilità delle Decisioni: Permettere agli amministratori di prendere decisioni basate su dati finanziari accurati e aggiornati.

Monitoraggio della Performance Aziendale

I KPI (Key Performance Indicators) finanziari e commerciali sono strumenti essenziali per monitorare la performance aziendale. Collegare il piano dei conti a questi KPI permette di:

  • Analisi delle Tendenze: Rilevare le tendenze nelle entrate, nei costi e nei profitti, permettendo una gestione proattiva.
  • Valutazione dell’Efficienza Operativa: Identificare aree di inefficienza e migliorare l’allocazione delle risorse.
  • Valutazione del Rendimento degli Investimenti (ROI): Misurare il ritorno sugli investimenti e confrontarlo con le aspettative e gli obiettivi strategici.

Supporto alle Decisioni Strategiche

La governance aziendale richiede una solida base di dati per prendere decisioni strategiche. Il raccordo tra il piano dei conti e i KPI supporta questo processo in vari modi.

  • Pianificazione Finanziaria: Fornire una visione chiara della situazione finanziaria attuale e delle proiezioni future.
  • Allocazione delle Risorse: Determinare le aree in cui investire o ridurre le risorse per massimizzare il rendimento.
  • Gestione del Rischio: Identificare e mitigare i rischi finanziari attraverso un’analisi dettagliata dei dati finanziari.

Miglioramento della Comunicazione Interna

Un sistema ben raccordato tra piano dei conti e KPI facilita la comunicazione tra le varie aree dell’azienda:

  • Uniformità dei Dati: Assicurare che tutti i dipartimenti lavorino con gli stessi dati, riducendo il rischio di discrepanze e malintesi.
  • Allineamento degli Obiettivi: Favorire l’allineamento degli obiettivi di ciascuna area con quelli aziendali complessivi, migliorando la coesione e l’efficacia organizzativa.

Attrattività per gli Investitori

Per una società di capitali, attrarre investitori è essenziale. Un solido raccordo tra il piano dei conti e i KPI:

  • Migliora la Trasparenza Finanziaria: Gli investitori preferiscono società con una chiara e dettagliata rendicontazione finanziaria.
  • Dimostra Efficacia di Gestione: Mostra che l’azienda è ben gestita e che utilizza metodi avanzati per monitorare e migliorare la sua performance.
  • Aumenta la Fiducia: Costruisce fiducia tra gli investitori attuali e potenziali, facilitando la raccolta di capitale per nuovi investimenti.

Raccordare le voci del piano dei conti con i KPI finanziari e commerciali è una pratica essenziale per garantire una governance efficace e uno sviluppo sostenibile degli investimenti in una società di capitali. Questo processo migliora la trasparenza, facilita il monitoraggio della performance, supporta le decisioni strategiche, migliora la comunicazione interna e aumenta l’attrattività per gli investitori, contribuendo complessivamente al successo a lungo termine dell’azienda.

Attrazione di Investitori Istituzionali

Raccordare le voci del piano dei conti con i KPI finanziari e commerciali non solo migliora la trasparenza e l’affidabilità dei dati, ma aumenta anche la possibilità di attrarre investitori istituzionali. Questo è fondamentale per diverse ragioni.

  • Credibilità e Professionalità: Gli investitori istituzionali, come fondi di investimento, banche e società di venture capital, cercano aziende che dimostrano una gestione finanziaria solida e professionale. Un sistema ben raccordato e trasparente aumenta la credibilità dell’azienda.
  • Valutazione del Rischio: Gli investitori istituzionali tendono ad essere più avversi al rischio e cercano aziende che possano dimostrare stabilità e prevedibilità finanziaria. Un’analisi chiara dei KPI finanziari può aiutare a dimostrare la gestione efficace del rischio.

Facilitazione della Due Diligence

La fase di due diligence è un momento cruciale durante la quale gli investitori esaminano in dettaglio tutti gli aspetti finanziari e operativi di un’azienda. Un solido raccordo tra piano dei conti e KPI semplifica questo processo.

  • Accesso Rapido ai Dati: La disponibilità di dati finanziari ben strutturati e collegati ai KPI consente agli investitori di accedere rapidamente alle informazioni necessarie per valutare la salute finanziaria dell’azienda.
  • Chiarezza e Trasparenza: La trasparenza dei dati finanziari e operativi riduce i tempi e i costi associati alla due diligence, rendendo l’azienda più attraente per potenziali investitori.
  • Riduzione delle Incertezze: Una presentazione chiara e dettagliata dei KPI riduce le incertezze e le preoccupazioni degli investitori, aumentando la fiducia nel processo di valutazione e nelle prospettive future dell’azienda.

Raccordare le voci del piano dei conti con i parametri componenti tutti i KPI finanziari e commerciali è cruciale per una governance efficace e lo sviluppo degli investimenti in una società di capitali. Oltre a migliorare la trasparenza, il monitoraggio della performance, il supporto alle decisioni strategiche, e la comunicazione interna, questo approccio:

  • Aumenta la capacità dell’azienda di attrarre investitori istituzionali grazie alla maggiore credibilità e professionalità.
  • Facilita il processo di due diligence, rendendo più semplice e rapido per gli investitori valutare la salute finanziaria e operativa dell’azienda.

Questi vantaggi combinati contribuiscono a creare un ambiente favorevole per la crescita sostenibile e l’attrazione di capitali, essenziali per il successo a lungo termine dell’azienda.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

09/07/2024

PMI tra dinosauri e mammiferi

L’estinzione dei dinosauri, avvenuta circa 66 milioni di anni fa alla fine del Cretaceo, ha segnato un evento catastrofico che ha drasticamente alterato l’ecosistema terrestre. Questa estinzione di massa, spesso attribuita all’impatto di un asteroide combinato con un’intensa attività vulcanica, ha creato opportunità ecologiche per altri gruppi di organismi, in particolare i mammiferi. I mammiferi, che fino a quel momento erano principalmente piccoli e notturni, hanno potuto espandersi e diversificarsi in una vasta gamma di forme e dimensioni grazie alla scomparsa dei dinosauri, che avevano dominato molti degli habitat terrestri.

Lezione per una PMI nell’era post-industriale e post-globalizzazione

Una delle lezioni chiave che una PMI può trarre dalla transizione dai dinosauri ai mammiferi è l’importanza dell’adattabilità e della resilienza. I mammiferi hanno saputo sfruttare le nuove nicchie ecologiche create dall’estinzione dei dinosauri. Allo stesso modo, una PMI deve essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato, delle tecnologie e delle normative. Questo significa essere flessibili nelle strategie aziendali e pronti a innovare per rispondere alle nuove esigenze e opportunità.

L’innovazione è stata cruciale per il successo dei mammiferi. Nella sfera aziendale, l’innovazione può manifestarsi attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o modelli di business. Diversificare il proprio portafoglio di prodotti e servizi può aiutare a mitigare i rischi associati a un mercato in rapida evoluzione. Le PMI devono investire in ricerca e sviluppo per rimanere competitive e trovare modi creativi per soddisfare le esigenze dei clienti.

Così come i mammiferi hanno sviluppato caratteristiche specifiche per sopravvivere e prosperare, ad esempio, la cura della prole e le diverse strategie alimentari, le PMI devono concentrarsi sulle esigenze dei loro clienti. Un forte orientamento al cliente permette di comprendere meglio i cambiamenti nelle preferenze e nei comportamenti dei consumatori, adattando di conseguenza le offerte e migliorando la soddisfazione del cliente.

Un’altra lezione è l’importanza della sostenibilità. I mammiferi sono stati in grado di prosperare in parte grazie alla loro capacità di mantenere equilibri ecologici. Le PMI moderne devono adottare pratiche sostenibili non solo per rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori e delle normative, ma anche per garantire la longevità dell’azienda stessa. Investire in pratiche aziendali ecologiche e socialmente responsabili può migliorare la reputazione e la resilienza aziendale.

Infine, l’ecosistema in cui operano le PMI è cruciale. Come i mammiferi hanno prosperato grazie a relazioni simbiotiche e a reti ecologiche complesse, le PMI devono costruire e mantenere relazioni forti con partner, fornitori, clienti e comunità. Creare un ecosistema collaborativo può portare a nuove opportunità, maggiore efficienza e innovazione condivisa.

Le PMI nell’era post-industriale e post-globalizzazione possono trarre importanti lezioni dall’ascesa dei mammiferi dopo l’estinzione dei dinosauri. Adattabilità, innovazione, orientamento al cliente, sostenibilità e collaborazione sono elementi chiave per navigare con successo nei complessi e mutevoli contesti economici e di mercato odierni.

L’adattabilità, l’innovazione, l’orientamento al cliente, la sostenibilità e la collaborazione richiedono una base solida di controllo di gestione e investimenti produttivi. Senza una gestione attenta delle risorse e degli investimenti, anche le strategie migliori possono fallire.

Adattabilità

Controllo di Gestione: Il monitoraggio continuo delle performance aziendali permette di identificare tempestivamente le aree che necessitano di cambiamento e adattamento. Strumenti di analisi dei dati e KPI (Key Performance Indicators) aiutano a rilevare trend emergenti e possibili minacce.

Investimenti Produttivi: Investire in tecnologie flessibili e in formazione del personale consente all’azienda di rispondere rapidamente alle nuove sfide e opportunità del mercato.

Innovazione

Controllo di Gestione: La gestione strategica dei progetti di innovazione richiede un budget ben definito, tempistiche chiare e metriche di successo. Il controllo di gestione aiuta a mantenere i progetti allineati agli obiettivi aziendali e a gestire i rischi.

Investimenti Produttivi: Allocare risorse a ricerca e sviluppo (R&D) è essenziale per sostenere l’innovazione. Questo include sia investimenti diretti in nuovi prodotti e tecnologie, sia collaborazioni con università e centri di ricerca.

Orientamento al Cliente

Controllo di Gestione: Strumenti di Customer Relationship Management (CRM) e analisi dei feedback dei clienti sono fondamentali per comprendere le esigenze dei clienti e migliorare l’offerta di prodotti e servizi.

Investimenti Produttivi: Investire in servizi post-vendita, customer support e miglioramenti continui del prodotto aiuta a mantenere elevata la soddisfazione del cliente e a costruire fedeltà nel lungo termine.

Sostenibilità

Controllo di Gestione: La sostenibilità richiede il monitoraggio degli impatti ambientali e sociali dell’azienda. Strumenti come i bilanci di sostenibilità e gli audit interni aiutano a mantenere la trasparenza e la conformità alle normative.

Investimenti Produttivi: Investire in tecnologie green, processi efficienti dal punto di vista energetico e pratiche aziendali responsabili può ridurre i costi operativi e migliorare la reputazione aziendale.

Collaborazione

Controllo di Gestione: La gestione delle partnership richiede un monitoraggio costante delle performance e delle relazioni con i partner. Questo include la valutazione della qualità, la gestione dei contratti e la misurazione del valore aggiunto.

Investimenti Produttivi: Investire in piattaforme collaborative e strumenti di comunicazione avanzati facilita la cooperazione efficace con partner e fornitori, creando un ecosistema di innovazione e crescita condivisa.

Il controllo di gestione e gli investimenti produttivi sono la spina dorsale che supporta l’implementazione efficace delle strategie di adattabilità, innovazione, orientamento al cliente, sostenibilità e collaborazione. Senza una gestione rigorosa e un utilizzo oculato delle risorse, le PMI rischiano di perdere competitività e capacità di risposta alle dinamiche del mercato.

Implementare un sistema integrato di controllo di gestione e pianificazione degli investimenti è quindi fondamentale per garantire che ogni iniziativa strategica non solo venga realizzata, ma anche ottimizzata per il massimo impatto positivo sull’azienda.

Noi ci siamo, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

02/07/2024

Il PNRR: grande opportunità per i meglio organizzati.

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è destinato ad avere significativi impatti sull’economia italiana, con particolare attenzione alle PMI. Il piano si focalizza su investimenti e riforme in settori chiave come la digitalizzazione, la transizione ecologica, le infrastrutture e la salute. Questi investimenti possono stimolare la crescita economica, aumentare la competitività delle PMI e favorire la creazione di posti di lavoro.

Le ricadute per le PMI includono diversi ambiti specifici.

Accesso a Finanziamenti: Il PNRR prevede fondi significativi per le PMI, facilitando l’accesso a capitali necessari per l’innovazione e l’espansione.

Digitalizzazione: Investimenti in tecnologie digitali possono migliorare l’efficienza operativa delle PMI e aprire nuove opportunità di mercato.

Sostenibilità: Le iniziative per la transizione ecologica possono aiutare le PMI ad adottare pratiche più sostenibili, riducendo i costi energetici e migliorando l’immagine aziendale.

Formazione e Competenze: Programmi di formazione finanziati dal PNRR possono migliorare le competenze dei lavoratori, aumentando la produttività delle PMI.

Infrastrutture: Miglioramenti nelle infrastrutture, come reti di trasporto e telecomunicazioni, possono facilitare le operazioni delle PMI e l’accesso ai mercati.

Il successo del PNRR dipenderà dalla capacità del governo e delle imprese di implementare efficacemente i progetti e di utilizzare in modo efficiente i fondi disponibili mettendosi nelle condizioni di essere finanziate.

Per una PMI, navigare attraverso il complesso panorama dei bandi e delle offerte del PNRR può essere una sfida, ma ci sono diversi approcci che possono aiutare a identificare e sfruttare le opportunità disponibili.

  • Collaborare con consulenti esperti in finanziamenti pubblici e bandi può facilitare l’identificazione delle opportunità più rilevanti e l’elaborazione delle domande di finanziamento.
  • Le associazioni di categoria, come le camere di commercio e le associazioni industriali, spesso offrono supporto e informazioni aggiornate sui bandi disponibili e su come accedervi.
  • Utilizzare piattaforme online e portali governativi che aggregano informazioni sui bandi, come il sito ufficiale del PNRR, può essere un modo efficace per rimanere aggiornati sulle nuove opportunità.
  • Investire nella formazione del personale interno per sviluppare competenze specifiche nella gestione dei bandi e dei progetti finanziati può rendere la PMI più autonoma e capace di identificare e gestire le opportunità.
  • Stabilire collaborazioni con altre imprese o enti di ricerca può aumentare le possibilità di successo nei bandi, specialmente per progetti che richiedono competenze multidisciplinari.
  • Implementare un sistema di monitoraggio continuo per seguire le novità relative ai bandi e ai finanziamenti disponibili può aiutare a individuare tempestivamente le opportunità più adatte.
  • Le autorità locali, come i comuni e le regioni, spesso offrono supporto e servizi di assistenza per le imprese che cercano di accedere ai finanziamenti del PNRR.
  • Partecipare a eventi di networking e workshop organizzati da enti pubblici o privati può offrire preziose opportunità di apprendimento e di connessione con altre imprese e stakeholder del settore.

Integrando questi approcci, una PMI può orientarsi meglio nel mosaico di bandi e offerte, cogliendo le opportunità che meglio si adattano alle proprie esigenze e capacità.

Avere tempo da dedicare, la competenza e la consapevolezza da parte dell’imprenditore sono fondamentali per navigare con successo nel panorama dei bandi e delle opportunità offerte dal PNRR. Un buon consulente di impresa può rappresentare un elemento strategico cruciale per massimizzare i benefici derivanti da queste opportunità.

  • Un consulente esperto può effettuare un’analisi approfondita delle varie opportunità disponibili, identificando quelle che meglio si adattano alle esigenze e agli obiettivi della PMI.
  • La preparazione delle domande per i bandi può essere complessa e richiede precisione. Un consulente può guidare l’azienda attraverso questo processo, assicurandosi che tutte le documentazioni e le informazioni richieste siano complete e accurate.
  • Una volta ottenuti i fondi, è fondamentale gestire il progetto in modo efficiente per rispettare i tempi e i requisiti stabiliti. Un consulente può offrire supporto nella gestione del progetto, monitorando l’avanzamento e garantendo la conformità alle condizioni del bando.
  • Un consulente può fornire formazione al personale dell’azienda, aumentando la loro capacità di comprendere e gestire i finanziamenti pubblici, oltre a offrire supporto continuo per rispondere a domande e risolvere problemi che possono sorgere.
  • I consulenti possono aiutare a sviluppare una strategia di finanziamento a lungo termine che integra i fondi del PNRR con altre fonti di finanziamento, ottimizzando le risorse disponibili e riducendo i rischi.
  • I consulenti spesso hanno una vasta rete di contatti che possono essere utili per stabilire collaborazioni, trovare partner di progetto e accedere a ulteriori risorse e competenze.
  • Il panorama dei finanziamenti pubblici è in continua evoluzione. Un consulente può mantenere l’azienda aggiornata sui cambiamenti normativi e sulle nuove opportunità che emergono.

Un consulente di impresa competente può fornire un valore inestimabile, aiutando le PMI a navigare il complesso mondo dei bandi e delle offerte del PNRR, massimizzando le possibilità di successo e minimizzando i rischi associati.

È essenziale mantenere una documentazione aggiornata e accurata per accedere alle opportunità offerte dal PNRR e altri finanziamenti pubblici. Questo richiede un rigoroso controllo di gestione e una gestione efficace della tesoreria. Ecco alcuni passaggi chiave per assicurarsi che la documentazione sia sempre in ordine.

Contabilità Ordinata: Tenere una contabilità precisa e aggiornata è fondamentale. Utilizzare software di contabilità può facilitare questo compito, assicurando che tutte le transazioni siano registrate correttamente e che i bilanci siano sempre aggiornati.

Reportistica Finanziaria: Preparare regolarmente report finanziari dettagliati, inclusi bilanci, conti economici e flussi di cassa. Questi documenti sono spesso richiesti nelle domande di finanziamento e devono riflettere accuratamente la situazione finanziaria dell’azienda.

Pianificazione della Tesoreria: Implementare una gestione della tesoreria efficiente per monitorare i flussi di cassa e assicurarsi che l’azienda disponga delle risorse necessarie per sostenere i progetti finanziati. Questo include la gestione delle entrate e delle uscite, il monitoraggio dei crediti e dei debiti, e la pianificazione delle esigenze di liquidità a breve e lungo termine.

Controllo di Gestione: Stabilire un sistema di controllo di gestione per monitorare le performance aziendali e identificare eventuali deviazioni dagli obiettivi pianificati. Questo può includere l’analisi delle varianti di bilancio, il monitoraggio dei KPI (Key Performance Indicators) e la revisione dei piani strategici e operativi.

Documentazione di Progetto: Per i progetti finanziati, mantenere una documentazione dettagliata di tutti gli aspetti del progetto, inclusi i contratti, i piani di progetto, i rapporti di avanzamento, e le spese sostenute. Questo è cruciale per dimostrare la conformità con i requisiti del bando e per preparare eventuali rendicontazioni richieste.

Auditing Interno: Eseguire audit interni regolari per verificare che tutte le procedure contabili e di gestione siano seguite correttamente e che i documenti siano in ordine. Gli audit aiutano a identificare e correggere eventuali problemi prima che diventino critici.

Conformità Normativa: Assicurarsi che l’azienda sia conforme a tutte le normative fiscali e legali applicabili. Questo include il pagamento puntuale delle tasse, la gestione corretta delle buste paga, e il rispetto delle leggi sul lavoro e sulla privacy.

Archivio Digitale: Utilizzare un sistema di archiviazione digitale per conservare tutti i documenti rilevanti in modo organizzato e facilmente accessibile. Questo facilita la gestione dei documenti e la preparazione delle domande di finanziamento.

Implementare questi passaggi aiuta a mantenere una documentazione sempre pronta e accurata, aumentando le probabilità di successo nell’accesso alle opportunità di finanziamento e garantendo una gestione aziendale più efficace e trasparente.

Un consulente in temporary management può essere una soluzione efficace per gestire i processi di controllo di gestione e della tesoreria necessari per accedere alle opportunità offerte dal PNRR.

Un temporary manager porta con sé una vasta esperienza e competenze specifiche nella gestione aziendale, nella finanza e nel controllo di gestione. Questo permette di implementare rapidamente best practices e migliorare i processi interni.

I temporary manager lavorano su base temporanea, il che li rende una soluzione flessibile per le PMI che potrebbero non avere bisogno di un dirigente a tempo pieno, ma che necessitano di competenze avanzate per un periodo limitato.

Un temporary manager è orientato ai risultati e può concentrarsi su obiettivi specifici come l’ottimizzazione della tesoreria, l’implementazione di sistemi di controllo di gestione, e la preparazione della documentazione per i bandi.

Può aiutare nell’implementazione di sistemi di gestione della contabilità e della tesoreria, assicurando che l’azienda disponga degli strumenti necessari per mantenere una documentazione accurata e aggiornata.

Oltre a gestire direttamente i processi, un temporary manager può formare il personale interno, trasferendo competenze e conoscenze che rimarranno nell’azienda anche dopo la fine del suo incarico.

Un temporary manager spesso dispone di una rete di contatti professionali che possono essere utili per trovare ulteriori risorse, partner e opportunità di finanziamento.

Può facilitare la gestione del cambiamento all’interno dell’organizzazione, assicurando che le nuove pratiche e i nuovi sistemi vengano accettati e utilizzati efficacemente dal personale.

Può offrire supporto nella preparazione e nella presentazione delle domande di finanziamento, garantendo che tutte le documentazioni siano complete, accurate e conformi ai requisiti dei bandi.

Un temporary manager può fornire le competenze e l’esperienza necessarie per migliorare la gestione della tesoreria e il controllo di gestione, aumentando la capacità della PMI di accedere e gestire con successo i fondi del PNRR. Questo approccio permette all’azienda di beneficiare di competenze specialistiche senza l’impegno a lungo termine di un’assunzione a tempo indeterminato.

Quanto vale la nostra azienda?

Esistono diversi metodi di valutazione a seconda del contesto e del caso.

I principali metodi di valutazione di un’azienda sono i seguenti:

  1. Multipli di mercato: Questo metodo confronta la tua azienda con altre aziende simili nel mercato utilizzando rapporti come il rapporto prezzo-utili (P/E), il rapporto valore d’impresa/EBITDA (EV/EBITDA), e altri multipli. Questi multipli vengono applicati ai tuoi dati finanziari per stimare il valore della tua azienda​​.
  2. Flussi di cassa scontati (DCF): Questo è considerato il metodo standard d’oro per la valutazione aziendale. Prevede la stima dei flussi di cassa futuri dell’azienda e il loro sconto al valore presente utilizzando un tasso di sconto appropriato (come il WACC – Weighted Average Cost of Capital). Questo metodo tiene conto del valore attuale dei futuri flussi di cassa generati dall’azienda​​.
  3. Valutazione tramite opzioni reali: Questa metodologia considera le opzioni che un’azienda può avere, come la possibilità di espandere, abbandonare, o ridurre le operazioni. È particolarmente utile per aziende che operano in ambienti altamente incerti e volatili​​.
  4. Metodi basati sui costi: Valutazione basata sul costo storico o il costo di sostituzione delle attività dell’azienda. Questo metodo è meno comune per le aziende in funzionamento poiché non tiene conto del potenziale di redditività futuro​​.

Questi metodi possono essere utilizzati singolarmente o combinati per ottenere una stima più precisa del valore aziendale.

Immagina di voler valutare un’azienda e di avere le seguenti previsioni sui suoi guadagni futuri:

  • Nel primo anno l’azienda guadagnerà €100.000.
  • Nel secondo anno l’azienda guadagnerà €120.000.
  • Nel terzo anno l’azienda guadagnerà €140.000.
  • Nel quarto anno l’azienda guadagnerà €160.000.
  • Nel quinto anno l’azienda guadagnerà €180.000.

Inoltre, pensi che dopo il quinto anno l’azienda varrà €2.000.000.

Ora, per valutare quanto valgono oggi questi guadagni futuri, dobbiamo “scontarli” al valore presente. Pensalo come se volessi capire quanti soldi metteresti oggi in banca per avere quegli stessi guadagni in futuro, considerando per semplificare un tasso di interesse composto del 10%.

Ecco come lo facciamo:

  1. Primo anno: Se oggi metti in banca circa €90.909, con il 10% di interesse, tra un anno avresti €100.000.
  2. Secondo anno: Se oggi metti in banca circa €99.174, con il 10% di interesse ogni anno, tra due anni avresti €120.000.
  3. Terzo anno: Se oggi metti in banca circa €105.202, con il 10% di interesse ogni anno, tra tre anni avresti €140.000.
  4. Quarto anno: Se oggi metti in banca circa €109.269, con il 10% di interesse ogni anno, tra quattro anni avresti €160.000.
  5. Quinto anno: Se oggi metti in banca circa €111.738, con il 10% di interesse ogni anno, tra cinque anni avresti €180.000.

Infine, pensiamo al valore dell’azienda dopo il quinto anno:

  • Valore terminale: Se oggi metti in banca circa €1.241.834, con il 10% di interesse ogni anno, tra cinque anni avresti €2.000.000.

Ora, sommiamo tutti questi valori:

  • €90.909 + €99.174 + €105.202 + €109.269 + €111.738 + €1.241.834

Totale: €1.758.126

Quindi, considerando i guadagni futuri e il valore dell’azienda alla fine dei cinque anni, oggi l’azienda vale circa €1.758.126.

Il valore terminale dell’azienda, nel nostro caso i €2.000.000, che è la stima del suo valore alla fine del periodo di previsione (in questo caso, 5 anni), può essere calcolato utilizzando diversi metodi. Uno dei metodi più comuni è il metodo della crescita perpetua, che presume che l’azienda continuerà a generare flussi di cassa in perpetuo con un tasso di crescita costante.

  • Tasso di crescita: È importante scegliere un tasso di crescita realistico basato su analisi di mercato e delle potenzialità dell’azienda.
  • Tasso di sconto: Deve riflettere il costo del capitale dell’azienda e il rischio associato.

In sintesi, la stima del valore terminale richiede una buona comprensione delle prospettive future dell’azienda e delle condizioni di mercato. Questi parametri devono essere scelti con attenzione per ottenere una valutazione accurata.

Ecco un esempio semplice per spiegare come presumere che un’azienda varrà €2.000.000 tra 5 anni:

Passi per Presumere il Valore Futuro

  1. Guadagni attesi: Supponiamo che abbiamo stimato che l’azienda guadagnerà €180,000 nel quinto anno.
  2. Crescita futura: Pensiamo che l’azienda continuerà a crescere anche dopo il quinto anno. Immaginiamo che, sulla base delle tendenze di mercato e della performance dell’azienda, i guadagni dell’azienda aumenteranno del 3% ogni anno.
  3. Stima del valore finale: Basandoci su questa crescita, possiamo fare una stima di quanto varranno tutti i guadagni futuri dell’azienda. Immagina di guardare avanti nel tempo e vedere che, se l’azienda continua a guadagnare e crescere come previsto, tutti quei guadagni futuri sommati insieme equivalgono a un valore di €2.000.000 oggi.

Esempio Pratico

Immagina di possedere una PMI manifatturiera. Attualmente, guadagni €180.000 all’anno e pensi che i tuoi guadagni aumenteranno del 3% ogni anno perché sempre più clienti stanno scoprendo il tuo prodotto.

Ora, guardando avanti, chiedi a un esperto quanto varrebbe la tua azienda se continuassi a crescere in questo modo. L’esperto, utilizzando la sua esperienza e delle semplici stime, ti dice che, considerando tutti i futuri guadagni e la crescita costante, il valore del tuo negozio tra 5 anni potrebbe essere di €2.000.000.

Questa stima prende in considerazione non solo i guadagni che fai ora, ma anche il potenziale di crescita futura. Quindi, anche se non guadagnerai €2.000.000 in un solo anno, il valore del tuo negozio, se qualcuno lo comprasse oggi pensando ai futuri guadagni, sarebbe di circa €2.000.000.

Perché è Importante

Questa stima aiuta gli investitori a capire quanto potrebbe valere l’azienda in futuro, considerando la crescita e il potenziale di mercato. Anche se non è una scienza esatta, è un modo utile per fare previsioni e prendere decisioni informate.

Quando si parla di guadagni in un contesto di valutazione aziendale come il metodo dei Flussi di Cassa Scontati (DCF), si fa generalmente riferimento agli utili (profitti) o ai flussi di cassa piuttosto che al fatturato.

Differenza tra Fatturato e Utili

  1. Fatturato:
    • Il fatturato rappresenta i ricavi totali generati dalla vendita di prodotti o servizi. È il totale delle vendite senza detrarre i costi.
    • Esempio: Se un negozio di gelati vende gelati per un totale di €500.000 all’anno, il fatturato è €500.000.
  2. Utili:
    • Gli utili, o profitti, rappresentano ciò che resta dei ricavi dopo aver sottratto tutti i costi operativi, incluse le spese di produzione, i salari, l’affitto, le tasse, ecc.
    • Esempio: Se il negozio di gelati ha un fatturato di €500.000, ma ha costi totali di €320.000, gli utili saranno €180.000.

Utili nei Flussi di Cassa Scontati (DCF)

Nel metodo DCF, la valutazione si basa sui flussi di cassa liberi futuri, che sono strettamente legati agli utili:

  • Flussi di Cassa Liberi (FCF): Rappresentano il denaro che rimane dopo che l’azienda ha coperto tutte le sue spese operative e ha fatto gli investimenti necessari in capitale (come attrezzature o infrastrutture). Questo è il denaro disponibile per essere distribuito agli investitori.

Esempio di come i flussi di cassa liberi potrebbero essere calcolati partendo dagli utili:

  1. Si parte dagli utili netti.
  2. Si aggiungono le spese non monetarie come la deprezzazione e l’ammortamento.
  3. Si sottraggono le variazioni nel capitale circolante e gli investimenti in capitale fisso.

Quindi, quando parliamo di “guadagni” nel contesto della valutazione aziendale, ci riferiamo tipicamente agli utili netti o ai flussi di cassa liberi, piuttosto che al semplice fatturato. Questo perché gli utili e i flussi di cassa forniscono una visione più accurata della redditività e della salute finanziaria dell’azienda, elementi cruciali per una valutazione corretta.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi 11/06/2024

Previsionale di Gestione della tesoreria e Compliance alla Nuova Legge sulle Crisi di Insolvenza

La gestione finanziaria è un elemento cruciale per il successo di qualsiasi impresa, ma assume un’importanza ancora maggiore nelle Piccole e Medie Imprese (PMI). Un previsionale di gestione dei flussi finanziari almeno a sei mesi è essenziale per garantire la stabilità e la crescita dell’azienda, oltre a facilitare la compliance con le nuove normative sulle crisi di insolvenza.

Importanza del Previsionale di Gestione dei Flussi Finanziari

Previsione delle Necessità di Liquidità: Le PMI spesso operano con margini di liquidità ristretti. Un previsionale di gestione dei flussi finanziari aiuta a identificare le future necessità di liquidità, permettendo di pianificare anticipatamente finanziamenti o risparmi per evitare crisi di liquidità che potrebbero compromettere le operazioni quotidiane.

Pianificazione degli Investimenti: La previsione dei flussi di cassa consente alle imprese di pianificare gli investimenti in maniera più efficace. Con una chiara visione dei flussi di cassa futuri, un’azienda può decidere quando e quanto investire in nuovi progetti, attrezzature o espansione, senza mettere a rischio la propria stabilità finanziaria.

Monitoraggio della Performance Finanziaria: Un previsionale ben strutturato permette di monitorare costantemente la performance finanziaria dell’azienda, confrontando i flussi di cassa previsti con quelli effettivi. Questo monitoraggio continuo aiuta a identificare rapidamente eventuali deviazioni negative, consentendo di adottare misure correttive tempestive.

Gestione dei Rapporti con i Finanziatori: I finanziatori e gli investitori guardano con favore alle aziende che dimostrano di avere una gestione finanziaria solida e previsioni accurate. Un buon previsionale può migliorare la credibilità dell’azienda e facilitare l’accesso a finanziamenti esterni a condizioni più favorevoli.

Identificazione dei Primi Segnali di Crisi: Uno degli aspetti più critici della gestione finanziaria è la capacità di intercettare i primi segnali di crisi aziendale. Analizzare i flussi di cassa futuri permette di individuare tempestivamente potenziali problemi di liquidità o finanziari, offrendo l’opportunità di intervenire prima che la situazione diventi critica.

Gestione dei Fabbisogni Temporanei: Durante la fase di crescita dei ricavi, è comune che le aziende affrontino fabbisogni temporanei di liquidità. Gestire questi fabbisogni con anticipo, almeno qualche mese prima che si verifichino, è fondamentale per evitare interruzioni nelle operazioni e per supportare la continua crescita del business.

Compliance alla Nuova Legge sulle Crisi di Insolvenza

La nuova legge sulle crisi di insolvenza impone alle aziende di monitorare e gestire i propri rischi finanziari in modo più rigoroso. Tra gli elementi chiave della normativa vi sono:

Obbligo di Adeguata Struttura Finanziaria: Le PMI devono assicurarsi di mantenere una struttura finanziaria equilibrata e sostenibile, evitando eccessivi livelli di indebitamento che potrebbero portare a insolvenza.

Monitoraggio dei Flussi di Cassa: La normativa richiede un monitoraggio continuo dei flussi di cassa per identificare tempestivamente segnali di crisi. Questo implica la necessità di previsioni dettagliate e aggiornate sui flussi finanziari.

Piani di Risanamento: In caso di difficoltà finanziarie, le aziende devono predisporre piani di risanamento che includano previsioni finanziarie realistiche e misure concrete per migliorare la liquidità e la redditività.

Responsabilità degli Amministratori: Gli amministratori sono tenuti a vigilare attivamente sulla situazione finanziaria dell’azienda e a intervenire prontamente in caso di segnali di crisi, pena responsabilità personali in caso di negligenza.

Per le PMI, un previsionale di gestione dei flussi finanziari è uno strumento essenziale non solo per garantire la stabilità operativa e finanziaria, ma anche per adempiere agli obblighi imposti dalla nuova legge sulle crisi di insolvenza. Una gestione attenta e proattiva dei flussi di cassa può fare la differenza tra il successo e il fallimento, fornendo le basi per una crescita sostenibile e una maggiore resilienza di fronte alle sfide economiche.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

29/05/2024

Il Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e le sue Implicazioni

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa, entrato in vigore in Italia, rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui le imprese devono gestire le loro finanze per prevenire situazioni di crisi. L’obiettivo principale del codice è di anticipare e gestire le difficoltà finanziarie prima che queste diventino insuperabili, introducendo un sistema di allerta precoce che obbliga le imprese a monitorare costantemente la loro situazione economica e finanziaria.

Per le PMI, questo codice implica una serie di nuovi doveri e responsabilità che possono sembrare onerosi ma sono essenziali per garantire la sostenibilità a lungo termine dell’impresa. Tra le disposizioni più rilevanti, il codice richiede:

Le PMI devono adottare sistemi interni per il monitoraggio continuo delle loro condizioni economiche e finanziarie. Questo include l’analisi dei bilanci, il controllo della liquidità e l’osservazione degli indicatori di performance chiave (KPI).

In caso di rilevazione di indicatori di crisi, le imprese sono tenute a segnalare tali condizioni agli organi di controllo competenti. Questo meccanismo di allerta precoce è pensato per facilitare interventi tempestivi e misure correttive.

Le PMI devono essere preparate a elaborare e presentare piani di risanamento o ristrutturazione finanziaria nel caso in cui si verifichino situazioni di crisi evidenti. Questi piani devono essere realistici, sostenibili e basati su proiezioni finanziarie accurate.

Queste misure, sebbene possano sembrare complesse, sono fondamentali per mantenere la stabilità finanziaria e operativa delle PMI, soprattutto in un ambiente economico che può rapidamente cambiare. Il controllo di gestione della tesoreria e la creazione di un business plan previsionale dettagliato diventano strumenti critici in questo contesto, non solo per adempiere agli obblighi legali ma anche per assicurare una gestione efficace e proattiva dell’impresa.

Il controllo di gestione della tesoreria è un processo attraverso il quale un’impresa monitora e gestisce le sue disponibilità liquide per assicurare la capacità di far fronte alle esigenze correnti e future. In un contesto reso ancora più stringente dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa, questo controllo non si limita solo alla supervisione delle entrate e delle uscite, ma include anche la pianificazione finanziaria a medio e lungo termine, la gestione del rischio di liquidità e la strategia di investimento.

Implementare un efficace controllo di gestione della tesoreria offre numerosi vantaggi per le PMI, tra cui:

Prevenzione di Crisi di Liquidità: Una gestione attenta della tesoreria consente alle PMI di identificare per tempo eventuali problemi di liquidità, permettendo di prendere misure preventive prima che questi problemi diventino gravi. Questo è particolarmente importante in risposta al Codice, che richiede l’identificazione precoce dei segni di crisi.

Ottimizzazione delle Risorse: Il controllo di gestione della tesoreria aiuta le imprese a ottimizzare l’uso delle loro risorse finanziarie. Attraverso tecniche di cash management, le PMI possono ridurre costi e incrementare la redditività, migliorando al contempo la loro capacità di investimento e di crescita.

Supporto alle Decisioni Strategiche: Con un’adeguata visione della situazione finanziaria, i dirigenti possono prendere decisioni più informate riguardo a investimenti, espansioni, o ristrutturazioni. Una tesoreria ben gestita fornisce la base di dati necessaria per valutazioni strategiche efficaci.

Compliance Regolamentare: Sotto il nuovo Codice della Crisi d’Impresa, le PMI sono obbligate a dimostrare la loro stabilità finanziaria. Una gestione della tesoreria ben documentata e trasparente facilita il rispetto di queste normative e riduce il rischio di sanzioni o altre conseguenze legali.

Sostenibilità a Lungo Termine: Infine, un controllo efficace della tesoreria contribuisce direttamente alla sostenibilità a lungo termine dell’impresa. Gestire proattivamente la liquidità e le finanze può fare la differenza tra il successo continuato e il fallimento, soprattutto in periodi di incertezza economica.

Implementare un robusto controllo di gestione della tesoreria richiede competenze specifiche e, spesso, l’adozione di tecnologie avanzate per la gestione dei dati finanziari. Le PMI possono beneficiare della consulenza di esperti in finanza o dell’utilizzo di software dedicati per ottimizzare questo aspetto della loro operatività.

Un business plan previsionale è uno strumento vitale per qualsiasi PMI, specialmente in contesti regolamentati come quello delineato dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa. Il business plan previsionale non solo traccia la direzione strategica dell’impresa ma include anche previsioni finanziarie dettagliate che permettono di anticipare e gestire possibili variazioni di mercato. Gli elementi chiave di un efficace business plan previsionale includono:

Analisi di Mercato: Comprendere il contesto in cui l’impresa opera, includendo la domanda, la concorrenza, e le tendenze del settore.

Strategia Operativa: Definire come l’impresa intende raggiungere i suoi obiettivi, inclusi piani per vendite, marketing, produzione e logistica.

Proiezioni Finanziarie: Elaborare previsioni dettagliate dei ricavi, dei costi e della situazione di cassa, includendo scenari ottimistici, pessimistici e realistici.

Piano di Investimenti: Identificare le esigenze di investimento e le fonti di finanziamento, considerando sia le risorse interne sia quelle esterne.

Gestione del Rischio: Valutare i rischi potenziali e sviluppare strategie per mitigarli, garantendo così la resilienza dell’impresa.

Per garantire che il business plan rimanga attuale e efficace, è fondamentale implementare un processo di revisione consuntiva periodica. Questo processo permette alle PMI di:

Aggiornare le Previsioni: Adattare le previsioni finanziarie alla luce dei risultati reali e delle mutate condizioni di mercato.

Ricalibrare le Strategie: Modificare le strategie operative e di investimento basandosi su performance e nuove opportunità.

Monitorare il Progresso: Valutare periodicamente il progresso verso gli obiettivi strategici e finanziari delineati nel piano.

Rispondere Prontamente: Identificare rapidamente le deviazioni dai piani previsti e implementare le correzioni necessarie.

Questo processo di revisione non è solo una buona pratica di gestione; sotto il nuovo Codice della Crisi d’Impresa, diventa un requisito essenziale per dimostrare la diligente sorveglianza finanziaria e la capacità di rispondere proattivamente ai cambiamenti.

Le PMI possono adottare diverse migliori pratiche per massimizzare l’efficacia del loro business plan previsionale, tra cui:

Uso di Software Specializzato: Utilizzare software di pianificazione finanziaria per mantenere aggiornati i dati e facilitare analisi e revisioni periodiche.

Formazione Continua: Aggiornare costantemente le competenze del team finanziario, assicurando che possano gestire le sfide emergenti e utilizzare le migliori tecniche di analisi.

Consultazione con Esperti: Collaborare regolarmente con consulenti finanziari o revisori per garantire che il business plan e le sue revisioni siano realistici e conformi alle normative vigenti.

L’implementazione di un business plan previsionale solido e la sua costante revisione consuntiva sono strumenti indispensabili per le PMI per navigare con successo le acque spesso turbolente del mercato moderno, assicurando al contempo la conformità con il nuovo Codice della Crisi d’Impresa.

Il temporary management, o la gestione temporanea, offre alle PMI la possibilità di accedere a competenze di alto livello con un investimento limitato, un’opzione particolarmente utile in fasi di transizione, di crisi o durante l’implementazione di cambiamenti strategici importanti. I vantaggi includono:

Esperienza Specializzata: I temporary manager spesso portano con sé un’esperienza approfondita e specifica che può essere difficilmente reperibile internamente nelle PMI.

Flessibilità: La natura temporanea dell’incarico permette alle PMI di gestire i costi in modo più efficace, evitando l’onere pieno e a lungo termine di un impiego permanente.

Impatto Immediato: Data la loro esperienza, i temporary manager possono avere un impatto immediato, implementando rapidamente cambiamenti e best practices.

Visione Esterna Oggettiva: Essendo esterni all’azienda, questi consulenti possono offrire una prospettiva nuova e oggettiva, spesso cruciale per identificare problemi non evidenti ai membri interni dell’organizzazione.

Best Practices per l’Utilizzo di Consulenti e Temporary Managers:

Definizione Chiara degli Obiettivi: Prima di ingaggiare un consulente o un temporary manager, è fondamentale definire con chiarezza gli obietivi dell’incarico per garantire che le aspettative siano allineate e che i risultati siano misurabili.

Selezione Accurata: Scegliere consulenti con esperienze e competenze verificate nel settore specifico di interesse. Le referenze e i casi di studio passati possono essere indicatori utili della loro efficacia.

Collaborazione e Integrazione: Assicurare una buona integrazione del consulente o del temporary manager con il team interno è essenziale per facilitare il trasferimento di conoscenze e per massimizzare l’impatto dell’incarico.

L’adozione di consulenza strategica e di direzione finanziaria in temporary management rappresenta una strategia efficace per le PMI per navigare le complessità del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e per implementare best practices che assicurino una gestione finanziaria solida e proattiva. Attraverso questi esempi e linee guida, le PMI possono vedere come l’impiego mirato di esperti esterni possa trasformare positivamente la loro gestione e performance finanziaria.

Abbiamo esplorato una panoramica comprensiva sull’importanza del controllo di gestione della tesoreria e del business plan previsionale nelle PMI, secondo il nuovo Codice della Crisi d’Impresa. Questi strumenti non solo aiutano a garantire la conformità normativa, ma sono essenziali per la stabilità e la crescita a lungo termine delle imprese.

Il Crowdfunding fa bene a tutti

Il crowdfunding rappresenta una forma innovativa di finanziamento che permette di raccogliere somme di denaro da un buon numero di persone fisiche e giuridiche, tipicamente tramite piattaforme online. In Italia, così come nel resto del mondo, il crowdfunding è cresciuto in popolarità come strumento per finanziare una vasta gamma di progetti, dalle startup innovative ai progetti culturali e sociali. L’accesso al crowdfunding in Italia offre diverse opportunità.

Accesso a capitali: Per le startup e le PMI, il crowdfunding può rappresentare una fonte di finanziamento alternativa alle vie tradizionali, come prestiti bancari o investimenti di capitale di rischio, spesso difficili da ottenere per le nuove imprese o quelle senza una solida storia di credito.

Validazione del mercato: Lanciare una campagna di crowdfunding permette di testare l’interesse del mercato verso un prodotto o servizio prima di investire significativi capitali nella sua produzione e commercializzazione. Un buon riscontro in termini di finanziamenti ricevuti può essere un indicatore della domanda di mercato.

Marketing e visibilità: Una campagna di crowdfunding di successo può aumentare la visibilità di un progetto o un’impresa, attirando l’attenzione non solo di potenziali finanziatori ma anche dei media. Questo può essere particolarmente utile per le startup alla ricerca di una maggiore esposizione.

Engagement della comunità: Il crowdfunding consente agli imprenditori di costruire e coinvolgere una comunità di sostenitori che non solo finanziano il progetto ma possono anche diventare clienti fedeli e promotori del marchio o del prodotto.

Diversificazione delle fonti di finanziamento: Utilizzando il crowdfunding, le imprese possono diversificare le loro fonti di finanziamento, riducendo la dipendenza da singoli investitori o istituti di credito.

Flessibilità e controllo: Rispetto ad altre forme di finanziamento, il crowdfunding spesso permette agli imprenditori di mantenere un maggior controllo sulla loro impresa, evitando di cedere quote significative del capitale a investitori esterni.

Nonostante queste opportunità, è importante considerare anche le sfide associate al crowdfunding, come la necessità di una campagna di marketing efficace per attrarre finanziatori, il rischio di non raggiungere l’obiettivo di finanziamento stabilito, e le eventuali implicazioni legali e fiscali legate alla raccolta di fondi. In Italia, l’attività di crowdfunding è regolamentata dalla CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), che stabilisce le norme per la protezione degli investitori e la trasparenza delle operazioni.

Ricorrere all’equità (equity financing) anziché al debito (debt financing) ha implicazioni significative sui bilanci aziendali, influenzando diversi aspetti finanziari e operativi dell’impresa. Vediamo un’analisi degli effetti bilancistici e delle considerazioni strategiche legate a queste due forme di finanziamento.

Effetti dell’Equity Financing

Incremento del capitale proprio: L’emissione di nuove azioni aumenta il capitale sociale e le riserve di capitale proprio. Questo comporta un aumento delle risorse disponibili per l’impresa senza l’obbligo di restituire il capitale o pagare interessi.

Diluizione della proprietà: L’emissione di nuove azioni comporta la diluizione della proprietà per gli azionisti esistenti. Sebbene ciò non incida direttamente sul bilancio, ha implicazioni importanti per il controllo aziendale e la distribuzione dei dividendi futuri.

Nessun obbligo di rimborso: A differenza del debito, il capitale ottenuto tramite equity non deve essere rimborsato. Questo elimina gli oneri finanziari fissi e riduce il rischio di insolvenza, ma allo stesso tempo, comporta la cessione di una quota di proprietà dell’azienda.

Impatto sulla struttura del capitale: L’uso dell’equity modifica la struttura del capitale dell’azienda, potenzialmente migliorando il suo rating di credito grazie alla riduzione del leverage (rapporto tra debito e capitale proprio). Questo può rendere più agevole l’accesso al debito in futuro, a condizioni più favorevoli.

Nessun costo fisso: L’equity financing non comporta costi fissi come gli interessi sul debito, che devono essere pagati indipendentemente dalla performance finanziaria dell’azienda. Questo può essere particolarmente vantaggioso per le startup o le aziende in fase di crescita che non generano ancora flussi di cassa stabili.

Effetti del Debt Financing

Incremento del passivo: L’assunzione di debito aumenta i passivi nel bilancio aziendale. Ciò comporta l’obbligazione a rimborsare il capitale secondo un calendario prestabilito e a pagare interessi, che rappresentano un costo fisso per l’azienda.

Effetto leva (Leverage): L’utilizzo del debito può amplificare i rendimenti per gli azionisti grazie all’effetto leva finanziaria, purché il rendimento degli investimenti finanziati con debito superi il costo degli interessi. Tuttavia, aumenta anche il rischio di insostenibilità finanziaria in periodi di crisi.

Detrazione fiscale sugli interessi: Gli interessi sul debito sono generalmente deducibili dalle imposte sul reddito d’impresa, riducendo così l’onere fiscale complessivo. Questo rappresenta un vantaggio economico significativo del debt financing rispetto all’equity financing.

Nessuna diluizione della proprietà: A differenza dell’equity, il debito non comporta la cessione di una quota di proprietà dell’azienda, consentendo agli azionisti esistenti di mantenere il loro controllo.

La scelta tra equity e debito dipende da molti fattori, tra cui la fase di sviluppo dell’azienda, la sua struttura di capitale attuale, la disponibilità di flussi di cassa per servire il debito, e la volontà degli azionisti di diluire la loro quota di proprietà. La decisione ha implicazioni a lungo termine sulla struttura finanziaria dell’azienda, sulla sua flessibilità operativa e sulla sua capacità di generare valore per gli azionisti.

In Italia, sottoscrivere una campagna di crowdfunding per investire in una PMI Innovativa può comportare significativi vantaggi fiscali, grazie a specifici incentivi introdotti per stimolare gli investimenti nel settore dell’innovazione e delle start-up. Questi vantaggi fiscali sono parte delle misure volte a promuovere la crescita economica e l’innovazione tecnologica, rendendo l’investimento in PMI Innovative e start-up più attraente per gli investitori individuali e istituzionali.

Detrazioni Fiscali per Persone Fisiche

Le persone fisiche che investono in PMI Innovative tramite crowdfunding possono beneficiare di una detrazione fiscale sul loro imponibile IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche):

Detrazione del 30% dell’importo investito nelle PMI Innovative, fino a un massimo di investimento agevolabile che può variare a seconda della legislazione vigente. Questo significa che se un individuo investe, ad esempio, 10.000 euro in una PMI Innovativa, può beneficiare di una detrazione fiscale di 3.000 euro.

Deduzioni Fiscali per Persone Giuridiche

Le società e gli altri soggetti IRES (Imposta sul Reddito delle Società) che investono in PMI Innovative possono beneficiare di una deduzione fiscale:

Deduzione del 30% dell’importo investito dal loro reddito imponibile, con limiti sull’investimento massimo agevolabile che possono variare. Questo favorisce le società che intendono investire in imprese innovative, permettendo loro di ridurre l’imponibile fiscale.

Condizioni e Limitazioni

Permanenza dell’investimento: Gli investitori devono mantenere l’investimento per un periodo minimo, che solitamente è di 3 anni, per poter godere effettivamente dei vantaggi fiscali.

Limiti di investimento: Esistono limiti annuali agli investimenti che possono beneficiare di questi incentivi fiscali, sia per le persone fisiche che per le giuridiche.

Certificazione come PMI Innovativa: Per qualificarsi, l’impresa deve essere riconosciuta come PMI Innovativa secondo i criteri stabiliti dalla normativa italiana, che includono requisiti relativi a spese in R&D, personale qualificato, brevetti, e altri indicatori di innovazione.

Implicazioni

Questi incentivi fiscali rendono l’investimento in PMI Innovative particolarmente attraente, non solo dal punto di vista finanziario ma anche per il contributo all’ecosistema dell’innovazione. Incoraggiando gli investimenti in settori ad alto potenziale di crescita, il governo italiano mira a stimolare l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, fattori chiave per la competitività economica a lungo termine.

Tuttavia, come per ogni investimento, è importante considerare anche i rischi associati, inclusa la possibilità di perdita del capitale investito. Gli incentivi fiscali offrono un meccanismo di mitigazione parziale del rischio, ma gli investitori dovrebbero comunque valutare attentamente la solidità e le prospettive dell’impresa in cui intendono investire.

Per approfittare di questi incentivi, gli investitori devono assicurarsi di rispettare tutte le condizioni previste dalla normativa e di documentare adeguatamente i loro investimenti per la dichiarazione dei redditi. È consigliabile consultare un professionista per una guida specifica e per assicurarsi di aderire correttamente a tutti i requisiti fiscali.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

02/04/2024