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Gestione della Tesoreria nelle PMI: Un Pilastro per il Successo

Le piccole e medie imprese (PMI) sono il motore dell’economia in molte parti del mondo. Tuttavia, molte di queste imprese si trovano spesso in situazioni finanziarie precarie, e la gestione della tesoreria è spesso trascurata. In questo articolo, esploreremo l’importanza della gestione della tesoreria nelle PMI e come questa può essere un pilastro fondamentale per il loro successo.

La gestione della tesoreria è il processo di monitoraggio, controllo e ottimizzazione dei flussi finanziari all’interno di un’azienda. Per le PMI, questo è cruciale, in quanto una cattiva gestione della tesoreria può portare a problemi finanziari seri e mettere a rischio la sopravvivenza stessa dell’impresa.

La tesoreria è il cuore pulsante delle PMI, poiché influisce su molteplici aspetti cruciali.

La liquidità è essenziale per qualsiasi azienda, ma per le PMI è ancora più critica. La mancanza di liquidità può portare a difficoltà nel pagare fornitori, salari e altre spese operative, mettendo in pericolo il normale funzionamento dell’azienda.

La gestione della tesoreria coinvolge il monitoraggio dei crediti concessi ai clienti. Le PMI devono trovare un equilibrio tra offrire termini di pagamento favorevoli per attirare clienti e garantire che i crediti non rimangano in sospeso troppo a lungo.

Una corretta gestione della tesoreria aiuta le PMI a pianificare in anticipo le proprie esigenze finanziarie. Questo include la pianificazione degli investimenti, la gestione delle spese e la previsione delle entrate.

Un’efficace gestione della tesoreria consente alle PMI di minimizzare i costi legati a prestiti e finanziamenti. Questo può aumentare la redditività e la competitività dell’impresa.

La gestione della tesoreria aiuta a identificare e mitigare i rischi finanziari. Ad esempio, le fluttuazioni dei tassi di cambio o dei tassi di interesse possono avere un impatto significativo sulle finanze di un’impresa.

Per gestire con successo la tesoreria, le PMI possono adottare diverse strategie e strumenti.

  1. Pianificazione del flusso di cassa: La creazione di previsioni accurate del flusso di cassa è fondamentale. Queste previsioni consentono di pianificare quando e quanto denaro sarà disponibile.
  2. Gestione dei pagamenti e delle scadenze: Monitorare da vicino le scadenze dei pagamenti in entrata e in uscita è essenziale per evitare ritardi e penalizzazioni.
  3. Ottimizzazione delle politiche di credito: Stabilire politiche di credito chiare e monitorare da vicino i crediti concessi ai clienti può migliorare il ciclo di riscossione.
  4. Diversificazione delle fonti di finanziamento: Le PMI dovrebbero considerare una gamma di opzioni di finanziamento, tra cui prestiti bancari, finanziamenti partecipativi o investitori privati.
  5. Tecnologie finanziarie: L’uso di software di gestione della tesoreria può semplificare il monitoraggio dei flussi finanziari e migliorare la precisione delle previsioni.

La gestione della tesoreria è cruciale per il successo delle PMI. Una buona gestione della tesoreria può migliorare la liquidità, ridurre i costi finanziari, prevenire crisi finanziarie e consentire una pianificazione finanziaria più efficace. Pertanto, le PMI dovrebbero dare la giusta attenzione alla gestione della tesoreria e investire nelle competenze e negli strumenti necessari per farlo. Questo può essere il pilastro che consente alle PMI di prosperare e crescere, svolgendo un ruolo vitale nell’economia globale.

La gestione della tesoreria svolge un ruolo cruciale come “scudo” contro le conseguenze della nuova legge sulla crisi di insolvenza (L. 155), che spesso può avere un impatto significativo sulle imprese, in particolare sulle PMI. Una solida gestione della tesoreria può aiutare a proteggere le imprese per alcuni fondamentali motivi.

  1. Mantenimento della liquidità: La legge sulla crisi di insolvenza può comportare un aumento delle pressioni finanziarie sulle imprese, come il pagamento di debiti arretrati o la negoziazione con creditori. Una solida gestione della tesoreria consente alle imprese di disporre di riserve di liquidità per far fronte a tali obblighi finanziari senza dover ricorrere a misure estreme come la vendita di asset o il licenziamento di dipendenti.
  2. Flessibilità finanziaria: Una gestione efficace della tesoreria offre alle imprese una maggiore flessibilità finanziaria per adattarsi alle nuove circostanze. Possono ridurre le spese non essenziali, rinegoziare contratti, cercare nuove fonti di finanziamento o ristrutturare i debiti in modo più vantaggioso.
  3. Gestione del rischio: La gestione della tesoreria può aiutare a identificare e mitigare i rischi finanziari che potrebbero portare a una crisi di insolvenza. Ad esempio, la diversificazione delle fonti di finanziamento può ridurre il rischio di dipendenza da un singolo creditore.
  4. Pianificazione a lungo termine: Una buona gestione della tesoreria non si concentra solo sulla gestione delle esigenze finanziarie immediate, ma anche sulla pianificazione a lungo termine. Questo permette alle imprese di prendere decisioni strategiche che le proteggono dagli impatti a lungo termine della crisi di insolvenza.
  5. Preparazione per il cambiamento: La legge sulla crisi di insolvenza può comportare cambiamenti nelle procedure di gestione delle crisi e nelle modalità di negoziazione con creditori. Una solida gestione della tesoreria può aiutare le imprese a prepararsi per queste nuove normative, garantendo che siano pronte ad affrontare situazioni di difficoltà finanziaria in modo più efficace.

La gestione della tesoreria, quindi, agisce come uno “scudo” proteggendo le imprese contro le conseguenze della legge sulla crisi di insolvenza. Una gestione finanziaria oculata offre alle imprese la stabilità finanziaria, la flessibilità e la capacità di adattamento necessarie per affrontare le sfide finanziarie in modo più efficace, riducendo il rischio di insolvenza e consentendo loro di mantenere la loro attività in tempi difficili.

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Articolo di Marco Simontacchi 07/11/2023

Bilanci mensili SP e CE per la governance aziendale

La governance aziendale è un aspetto fondamentale per il successo e la sostenibilità di qualsiasi impresa. Una corretta governance assicura che le attività dell’azienda siano gestite in modo responsabile, etico ed efficiente, garantendo al contempo la trasparenza e l’accountability nei confronti degli stakeholder. In questo contesto, i bilanci mensili, lo stato patrimoniale e il conto economico dettagliati rivestono un ruolo cruciale.

Monitoraggio Finanziario Tempestivo. I bilanci mensili, lo stato patrimoniale e il conto economico dettagliati forniscono una panoramica accurata e tempestiva delle finanze aziendali. Consentono ai decisori aziendali di monitorare l’andamento finanziario in tempo reale, individuando rapidamente eventuali deviazioni o problemi. Questo è particolarmente importante per prendere decisioni correttive immediate e mitigare potenziali rischi.

Pianificazione e Budgeting. I bilanci mensili e i documenti finanziari dettagliati sono essenziali per la pianificazione finanziaria e la creazione di budget realistici. Gli obiettivi finanziari a breve e lungo termine possono essere stabiliti in base ai dati presenti in questi documenti. Le performance aziendali possono essere confrontate con le previsioni, consentendo ai responsabili di apportare modifiche alla strategia, se necessario.

Tracciabilità delle Performance. I bilanci mensili consentono di seguire da vicino le performance aziendali nel corso del tempo. Questo tracciamento aiuta a identificare tendenze, riconoscere stagionalità e comprendere come le decisioni passate abbiano influenzato l’andamento finanziario. Una maggiore consapevolezza delle dinamiche finanziarie può guidare l’azienda verso scelte più informate.

Comunicazione con gli Stakeholder. La trasparenza finanziaria è cruciale per mantenere la fiducia degli stakeholder, inclusi investitori, creditori, dipendenti e clienti. I bilanci mensili e i documenti finanziari dettagliati forniscono informazioni chiare e affidabili sulla salute finanziaria dell’azienda. Ciò rafforza la comunicazione con gli stakeholder e dimostra un impegno verso la responsabilità aziendale.

Identificazione delle Opportunità di Miglioramento. I dettagli contenuti nei bilanci mensili e nei documenti finanziari possono rivelare aree in cui l’azienda potrebbe migliorare l’efficienza operativa o ridurre i costi. L’analisi dettagliata dei costi e delle entrate può portare a decisioni informate sulla riduzione degli sprechi e sull’ottimizzazione delle risorse.

Conformità Regolamentare. La recente Legge 155 richiede alle imprese di redigere rapporti finanziari regolari per prevenire l’insorgere di eventuali crisi di insolvenza. La preparazione accurata di bilanci mensili, stato patrimoniale e conto economico dettagliati garantisce che l’azienda sia in linea con le richieste regolamentari e riduce il rischio di sanzioni o azioni legali, quali la responsabilità solidale degli organi amministrativi.

In sintesi, i bilanci mensili, lo stato patrimoniale e il conto economico dettagliati sono strumenti essenziali per la governance aziendale efficace. Forniscono informazioni critiche per il monitoraggio finanziario, la pianificazione strategica, la comunicazione con gli stakeholder e l’identificazione di opportunità di miglioramento. La creazione e l’analisi accurata di questi documenti contribuiscono a guidare l’azienda verso un successo a lungo termine. Va anche acquisita e sviluppata la capacità di leggere e interpretare i dati sapendo come declinarli e le eventuali ricadute, in bene o in male, su tutti gli interessati.

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Articolo di Marco Simontacchi

30/08/2023

Bias Cognitivi e loro effetti sulla Leadership

I bias cognitivi sono deviazioni sistematiche dalla razionalità nella valutazione delle informazioni e nella presa di decisioni. Sono il risultato di processi mentali automatici che influenzano la nostra percezione, giudizio e interpretazione della realtà. Nel contesto della leadership, i bias cognitivi possono avere un impatto significativo sulle decisioni prese dai leader e sulla loro capacità di guidare efficacemente.

I bias cognitivi sono errori sistematici nel modo in cui elaboriamo le informazioni. Sono spesso il risultato di semplificazioni mentali e meccanismi di ragionamento accelerato, che possono portare a distorsioni nella percezione della realtà. Alcuni esempi comuni di bias cognitivi includono:

Conferma dei Bias: La tendenza a cercare, interpretare e ricordare informazioni in modo da confermare le proprie convinzioni preesistenti. Questo può portare i leader a ignorare dati contrari alle loro opinioni o a sovrastimare l’importanza di prove che supportano le loro idee.

Bias dell’Attribuzione: L’attribuzione di successi a caratteristiche interne e personali, mentre si attribuiscono i fallimenti a fattori esterni. Questo può influenzare il modo in cui i leader valutano le prestazioni dei membri del loro team e possono non riconoscere l’importanza degli elementi ambientali.

Bias dell’Ottimismo: La tendenza a sovrastimare le probabilità di risultati positivi e a sottovalutare i rischi. I leader ottimisti potrebbero essere inclini a prendere decisioni rischiose senza considerare attentamente le possibili conseguenze negative.

Bias della Disponibilità: Basare le decisioni sulla facilità con cui si ricorda un certo tipo di informazione, piuttosto che sulla sua rilevanza statistica. Questo può portare a decisioni errate poiché le informazioni più facilmente accessibili non sono necessariamente le più accurate.

I bias cognitivi possono avere impatti significativi sulla leadership in diversi modi:

Processi Decisionali Distorti: I leader influenzati dai bias cognitivi possono prendere decisioni basate su informazioni incomplete o errate, portando a risultati negativi per l’organizzazione.

Carenza di Diversità: I bias cognitivi possono portare i leader a preferire persone simili a loro stessi, limitando la diversità nel team e ostacolando l’innovazione e la creatività.

Mancanza di Adattabilità: I leader influenzati dai bias potrebbero resistere al cambiamento o ignorare nuove idee che non si allineano con le loro prospettive preesistenti.

Sviluppo delle Relazioni Interpersonali: I bias cognitivi possono influenzare la percezione dei leader nei confronti dei loro collaboratori, portando a un trattamento iniquo e alla mancanza di fiducia.

Affrontare i Bias Cognitivi nella Leadership richiede:

Consapevolezza: Il primo passo per affrontare i bias cognitivi è riconoscerne l’esistenza. I leader devono essere consapevoli dei tipi di bias che possono influenzare le loro decisioni e prese di posizione.

Raccolta di Dati Obiettivi: Raccogliere dati oggettivi e affidabili può aiutare i leader a basare le loro decisioni su fatti concreti, piuttosto che su percezioni distorte.

Prospettive Diverse: Promuovere la diversità nel team può aiutare a mitigare i bias cognitivi, poiché le prospettive diverse possono portare a decisioni più informate e bilanciate.

Processi Decisionali Strutturati: Implementare processi decisionali strutturati, come l’analisi costi-benefici o l’approccio “dell’avvocato del diavolo”, può aiutare a ridurre l’influenza dei bias.

I bias cognitivi sono fenomeni intrinseci alla mente umana che possono influenzare profondamente il modo in cui i leader prendono decisioni e guidano le loro organizzazioni. Comprendere i diversi tipi di bias cognitivi e sviluppare strategie per affrontarli è fondamentale per coltivare una leadership più efficace e orientata ai risultati. Prendere decisioni informate, basate su dati obiettivi e considerando prospettive diverse può aiutare i leader a superare gli ostacoli posti dai bias cognitivi e guidare con successo le loro squadre verso il progresso e l’innovazione.

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Articolo di Marco Simontacchi

22/08/2023

Importanza del capitale circolante netto e della posizione finanziaria netta

Il capitale circolante netto (CCN) e la posizione finanziaria netta (PFN) sono due importanti indicatori finanziari utilizzati per valutare la salute finanziaria di un’azienda. Entrambi forniscono informazioni cruciali sulla liquidità e la capacità dell’azienda di far fronte alle sue obbligazioni a breve termine.

Il Capitale circolante netto (CCN) rappresenta la differenza tra le attività correnti (risorse liquide e attività che possono essere convertite in denaro entro un anno) e le passività correnti (obbligazioni a breve termine e passività che devono essere pagate entro un anno). La formula del CCN è:

CCN = Attività correnti – Passività correnti

L’importanza del CCN risiede nel fatto che misura la disponibilità di risorse liquide dell’azienda per sostenere le sue operazioni quotidiane e coprire i debiti a breve termine. Un CCN positivo indica che l’azienda ha più attività correnti rispetto alle passività correnti, il che suggerisce una buona capacità di gestire gli obblighi finanziari imminenti. D’altra parte, un CCN negativo può indicare una possibile difficoltà nel far fronte alle passività a breve termine, potendo portare a situazioni di liquidità problematica o a una maggiore dipendenza da finanziamenti esterni.

La Posizione finanziaria netta (PFN) rappresenta la differenza tra le attività finanziarie correnti e le passività finanziarie correnti. Le attività finanziarie correnti includono disponibilità in contanti, equivalenti di cassa e altre attività finanziarie a breve termine, mentre le passività finanziarie correnti comprendono i debiti a breve termine.

La formula della PFN è:

PFN = Attività finanziarie correnti – Passività finanziarie correnti

La PFN fornisce una misura più specifica della liquidità finanziaria dell’azienda, concentrandosi sulle risorse finanziarie a breve termine e sugli impegni di pagamento. Una PFN positiva indica che l’azienda ha più risorse finanziarie correnti delle sue passività finanziarie correnti, suggerendo una buona posizione di liquidità. Al contrario, una PFN negativa indica che le passività finanziarie correnti superano le risorse finanziarie correnti, suggerendo una possibile necessità di finanziamenti esterni per far fronte agli impegni finanziari.

Sia il capitale circolante netto (CCN) che la posizione finanziaria netta (PFN) sono indicatori chiave per valutare la stabilità finanziaria di un’azienda. Una gestione adeguata del CCN e della PFN è fondamentale per garantire che l’azienda abbia sufficienti risorse liquide per affrontare le sue obbligazioni finanziarie a breve termine e mantenga una solida posizione finanziaria complessiva. Una sana gestione del capitale circolante e una posizione finanziaria equilibrata possono contribuire alla crescita e al successo a lungo termine dell’azienda.

Sono parametri vitali sempre sotto attento esame da parte di qualsivoglia istituzione finanziaria e sono un dato importante per decidere la finanziabilità di una impresa.

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Articolo di Marco Simontacchi

31/07/2023

L’importanza della pianificazione finanziaria in un piano industriale

Nel contesto di un’azienda, il piano industriale è uno strumento essenziale che definisce le strategie, gli obiettivi e le azioni necessarie per raggiungere il successo a lungo termine. Tra gli elementi fondamentali di un piano industriale, la pianificazione dei flussi finanziari riveste un ruolo di estrema importanza.

Garantisce liquidità. La pianificazione dei flussi finanziari aiuta a garantire che l’azienda abbia sufficiente liquidità per far fronte alle spese correnti e future. Ciò significa tenere sotto controllo gli ingressi e le uscite di denaro, prevedere eventuali picchi di spesa o periodi di incassi ridotti e adottare misure preventive per evitare situazioni di crisi finanziaria. Senza una gestione oculata dei flussi finanziari, l’azienda potrebbe trovarsi a corto di fondi quando ne ha più bisogno, mettendo a rischio la sua stessa esistenza.

Consentire investimenti strategici. Un’azienda di successo deve essere in grado di investire in nuove tecnologie, infrastrutture, ricerca e sviluppo e altre iniziative strategiche. La pianificazione dei flussi finanziari permette di identificare le risorse disponibili e valutare la fattibilità di questi investimenti senza compromettere la stabilità finanziaria dell’azienda. Investimenti mirati possono aumentare l’efficienza produttiva, la qualità dei prodotti/servizi offerti e la competitività sul mercato.

Riduzione dei rischi finanziari. I rischi finanziari sono sempre presenti in un ambiente economico in continua evoluzione. La pianificazione dei flussi finanziari aiuta a identificare e mitigare i rischi finanziari, sia interni che esterni. Attraverso la gestione attiva dei flussi di cassa, l’azienda può reagire prontamente a cambiamenti imprevisti nel mercato, riducendo l’impatto di potenziali crisi finanziarie o rallentamenti economici.

Facilita la negoziazione con le parti interessate. Quando un’azienda ha una pianificazione finanziaria solida, diventa più attraente per gli investitori, le banche e altri soggetti interessati. La capacità di dimostrare una gestione finanziaria accurata e la prospettiva di flussi di cassa stabili nel tempo possono influenzare positivamente le decisioni degli investitori, migliorando così l’accesso a finanziamenti esterni o a nuove partnership strategiche.

Sostenibilità aziendale. Una buona pianificazione dei flussi finanziari consente di mantenere l’equilibrio tra le esigenze finanziarie dell’azienda e le sue capacità di generare reddito. Questo contribuisce a garantire la sostenibilità aziendale a lungo termine, evitando situazioni di sovraindebitamento o mancanza di liquidità. Un’azienda sana finanziariamente è più resistente alle sfide economiche e può affrontare con maggiore fiducia i cicli economici altalenanti.

La pianificazione dei flussi finanziari riveste un ruolo chiave all’interno di un piano industriale ben strutturato. Garantisce la stabilità finanziaria, facilita gli investimenti strategici, riduce i rischi e migliora le opportunità di negoziazione con le parti interessate. Senza una gestione attenta dei flussi di cassa, l’azienda potrebbe trovarsi in una posizione vulnerabile, incapace di affrontare le sfide del mercato o di cogliere le opportunità di crescita. Pertanto, la corretta pianificazione finanziaria dovrebbe essere una priorità per qualsiasi azienda impegnata a raggiungere il successo a lungo termine.

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Articolo di Marco Simontacchi

19/07/2023

Influenza dei bias cognitivi nelle decisioni importanti

I bias cognitivi sono delle distorsioni o dei pregiudizi sistematici che influenzano la nostra capacità di ragionamento obiettivo. Essi possono portare a un processo decisionale distorto, limitando la nostra capacità di valutare correttamente le informazioni disponibili e di prendere decisioni razionali.

Ecco alcuni esempi di come i bias cognitivi possono influire sulle decisioni importanti:

Conferma delle aspettative: tendiamo ad accontentarci di informazioni che confermano le nostre convinzioni preesistenti e ignorare o sottovalutare le prove che le contraddicono. Questo può portare a decisioni basate su presupposti errati o incomplete.

Effetto ancoraggio: siamo influenzati da un punto di riferimento iniziale quando prendiamo decisioni. Se ci viene fornito un valore di riferimento, tendiamo ad ancorare la nostra valutazione su quel valore, anche se potrebbe non essere rilevante o corretto. Questo può portare a decisioni distorte o poco razionali.

Disponibilità eccessiva: tendiamo a sopravvalutare l’importanza delle informazioni che sono facili da ricordare o che sono immediatamente disponibili nella nostra mente. Ciò può portare a decisioni basate su eventi o esperienze salienti, anche se potrebbero non rappresentare accuratamente la situazione generale.

Sovrastima delle proprie abilità: spesso sovrastimiamo le nostre capacità o competenze rispetto alla realtà. Questo può portarci a prendere decisioni eccessivamente ottimistiche o a ignorare i rischi potenziali.

Effetto di gruppo: quando prendiamo decisioni in gruppo, siamo influenzati dalle opinioni e dalle preferenze degli altri membri. Questo può portare a conformarsi alle opinioni del gruppo, anche se potrebbero essere sbagliate o irrazionali.

Rischio evitabile: tendiamo a evitare il rischio, anche quando potrebbe essere razionale o vantaggioso assumerlo. Questo può portare a decisioni troppo conservative o a perdere opportunità.

Questi sono solo alcuni esempi di come i bias cognitivi possono influire sulle decisioni importanti. È essenziale essere consapevoli di tali bias e adottare strategie per mitigarli, come cercare informazioni diverse, valutare criticamente le proprie convinzioni e coinvolgere diverse prospettive nella fase decisionale. La consapevolezza dei bias cognitivi può aiutarci a prendere decisioni più razionali ed efficaci.

Ricorrere a una consulenza strategica può fare la differenza, un punto di vista esterno e qualificato è un investimento di valore, non solo economico ma anche patrimoniale.

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Articolo di Marco Simontacchi

05/07/2023

Risk management: Prevenire Guai e Salvaguardare il Successo

Nel mondo degli affari, ogni azienda è esposta a una serie di rischi che potrebbero comprometterne la stabilità e il successo. Il risk management, o gestione del rischio, è un processo fondamentale per prevenire guai e proteggere l’azienda da potenziali perdite finanziarie, danni reputazionali e altri impatti negativi. In questo articolo, esploreremo l’importanza del risk management in azienda e forniremo alcune strategie chiave per gestire efficacemente i rischi.

La prima fase del risk management consiste nell’identificare i potenziali rischi a cui l’azienda potrebbe essere esposta. Questo può includere rischi finanziari, rischi operativi, rischi legali e regolamentari, rischi legati alla reputazione e molto altro. È essenziale condurre una valutazione approfondita per individuare e comprendere tutti i possibili scenari di rischio che potrebbero influire sull’azienda.

Una volta identificati i rischi, è necessario valutare e analizzare la loro gravità e probabilità di manifestarsi. Questa valutazione aiuta a prioritizzare i rischi in base al loro impatto potenziale sull’azienda. La valutazione dei rischi può essere condotta utilizzando strumenti come la matrice di rischio, che classifica i rischi in base alla loro probabilità e impatto, consentendo così di concentrare le risorse sulle aree di maggiore rilevanza.

Una volta compresa la natura dei rischi e la loro importanza relativa, è necessario sviluppare strategie per mitigarli. Queste strategie possono includere l’adozione di politiche e procedure specifiche, l’implementazione di controlli interni, l’assicurazione contro rischi specifici e la diversificazione delle attività. L’obiettivo principale è ridurre la probabilità che i rischi si verifichino e mitigare gli eventuali impatti negativi nel caso in cui si verifichino.

Il risk management è un processo continuo che richiede un monitoraggio costante dei rischi identificati e delle strategie di mitigazione implementate. Le condizioni aziendali possono cambiare nel tempo, così come i rischi a cui l’azienda è esposta. È importante tenere traccia di questi cambiamenti e apportare eventuali modifiche alle strategie di mitigazione dei rischi di conseguenza.

Il successo del risk management dipende dall’impegno e dalla collaborazione di tutti gli attori chiave all’interno dell’azienda. Questo include il coinvolgimento della direzione aziendale, dei dipendenti e di altri stakeholder rilevanti. L’adozione di una cultura del risk management, in cui tutti comprendono l’importanza della gestione dei rischi e agiscono di conseguenza, è fondamentale per prevenire guai e garantire il successo a lungo termine dell’azienda.

La gestione del rischio è un elemento cruciale per l’azienda moderna. Attraverso l’identificazione, la valutazione, la mitigazione e il monitoraggio costante dei rischi, le aziende possono prevenire guai e salvaguardare il loro successo. Investire nella gestione del rischio permette di ridurre le perdite finanziarie, proteggere la reputazione aziendale e garantire la continuità delle operazioni. Non trascurare l’importanza del risk management nella tua azienda: è una strategia fondamentale per affrontare gli imprevisti e per prosperare nel mondo degli affari.

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Articolo di Marco Simontacchi

28/06/2023

 

Il pugno di ferro: L’inaspettata relazione tra la boxe e la crisi di impresa

La boxe è uno sport che richiede disciplina, determinazione e una strategia ben pianificata. I pugili si allenano duramente per sviluppare la forza fisica e mentale necessaria per affrontare avversari potenti e resistere alle situazioni più difficili sul ring. Ma cosa c’entra la boxe con il mondo degli affari e la crisi di impresa? Sorprendentemente, esiste una connessione tra le due realtà. In questo articolo, esploreremo come i principi della boxe possono essere applicati al contesto aziendale e come la mentalità di un pugile può aiutare le aziende a superare momenti di crisi.

La preparazione come chiave del successo:

La preparazione è fondamentale sia nella boxe che nelle imprese. Un pugile trascorre innumerevoli ore ad allenarsi per migliorare le proprie abilità e perfezionare le strategie di combattimento. Allo stesso modo, le aziende devono dedicare tempo ed energie per comprendere il mercato, analizzare la concorrenza e identificare le opportunità di crescita. Una scarsa preparazione può portare a decisioni affrettate e a una gestione inefficace delle crisi aziendali.

La resilienza come arma segreta:

La resilienza è un tratto fondamentale sia per i pugili che per gli imprenditori. Sul ring, i pugili devono essere in grado di sopportare colpi duri e reagire positivamente alle avversità. Nelle imprese, la resilienza è necessaria per affrontare le sfide e superare le difficoltà. La capacità di rimanere concentrati, adattarsi alle situazioni mutevoli e continuare a lottare nonostante le sconfitte temporanee può fare la differenza tra il fallimento e il successo.

L’importanza della strategia:

Nella boxe, la strategia è essenziale per ottenere la vittoria. Un pugile deve studiare attentamente il proprio avversario, identificarne i punti deboli e sfruttarli a proprio vantaggio. Nelle imprese, la strategia svolge un ruolo cruciale durante le crisi. È necessario analizzare la situazione, individuare i fattori chiave che hanno portato alla crisi e pianificare le azioni necessarie per superarla. Una strategia ben strutturata può aiutare le aziende a rimettersi in piedi e a rafforzarsi nonostante le difficoltà.

L’importanza del supporto:

Nella boxe, un pugile ha un team di allenatori, manager e compagni di squadra che lo sostiene e lo guida lungo il percorso. Nelle imprese, avere un solido supporto è altrettanto importante. Durante una crisi, le aziende possono beneficiare del supporto di consulenti esperti, mentor o gruppi di imprenditori con esperienze simili. Queste figure possono offrire prospettive esterne, consigli pratici e incoraggiamento emotivo per aiutare le aziende a navigare con successo attraverso tempi difficili.

Nonostante possano sembrare mondi distanti, la boxe e il mondo degli affari condividono alcuni principi chiave che possono essere applicati in entrambe le sfere. La preparazione, la resilienza, la strategia e il supporto sono elementi fondamentali per affrontare le crisi sia nel ring che nelle imprese. Guardando oltre le apparenze, possiamo trarre ispirazione dalla mentalità dei pugili per superare le difficoltà aziendali e ritornare alla vittoria.

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Articolo di Marco Simontacchi

30/05/2023

PMI: brivido da rialzo dei tassi

L’aumento dei tassi di interesse ha un impatto significativo sui bilanci delle PMI. Questo perché le PMI spesso dipendono da prestiti e finanziamenti per sostenere le loro attività e un aumento dei tassi di interesse influisce sui costi dei finanziamenti, aumentandone il costo di approvvigionamento quindiriducendo la redditività dell’impresa.

Quando le banche centrali aumentano i tassi di interesse, le banche commerciali seguono l’esempio aumentando a loro volta i tassi sui prestiti. Questo aumento dei tassi di interesse può influire sulla capacità stessa delle PMI di ottenere finanziamenti, poiché il costo del debito aumenta, influendo negativamente sulla redditività dell’impresa e sulla sua capacità di investire in nuovi progetti o espandersi e peggiorando i parametri del rating.

Inoltre, le PMI che hanno già sottoscritto prestiti a tassi di interesse variabili accusano un aumento dei costi di finanziamento, influendo sulla capacità dell’impresa di rispettare i propri impegni finanziari e di mantenere la liquidità come da business plan.

L’aumento dei tassi di interesse può anche influire sulla domanda di prodotti e servizi delle PMI. Se i consumatori e le aziende riducono le loro spese a causa dell’aumento, le PMI possono a cascata subire una riduzione delle entrate e dei profitti.

In generale, l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse sui bilanci delle PMI dipenderà dalla situazione finanziaria dell’impresa, dal tipo di prestiti che ha sottoscritto e dalle condizioni del mercato in cui opera. Tuttavia, è importante che le PMI siano consapevoli dell’effetto dei tassi di interesse sui loro bilanci e che considerino le strategie di gestione del rischio finanziario per mitigare gli effetti negativi dell’aumento dei tassi stessi.

Ciò potrebbe includere la diversificazione delle fonti di finanziamento e l’uso di strumenti finanziari come i contratti di swap per gestire il rischio di tassi di interesse o approcciare direttamente il mercato dei capitali utilizzando nuovi strumenti di approvvigionamento finanziario.

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Articolo di Marco Simontacchi

11/05/2023

Lo scaricabarile punisce chi lo fa

Si potrebbe dire che dopo l’allenatore della Nazionale di calcio la professione più gettonata da buona parte della popolazione sia fare lo scaricabarile.

Apparentemente proiettare le proprie responsabilità fuori di sé crea il vantaggio di non doversi fare carico delle conseguenze traslandole ad altri.

A meno di essere attori incalliti di norma il processo avviene a livello inconscio e per sostenerlo ci si crea un film parallelo a una realtà fattuale a sostegno della propria visione.

Il tempo però è impietoso e con il suo scorrere le crepe tra fatti e mistificazioni si fanno sempre più profonde fino a far esplodere il problema.

Tutte le responsabilità che si erano a suo tempo evitate ricadono addosso come macigni, appesantite dal non averle gestite e risolte, schiacciando il malcapitato che a questo punto o rifiuta la realtà, andando a schiantarsi, oppure ripercorre la propria narrativa andando a comprendere dove e quando avrebbe dovuto capire che situazione andava affrontata e risolta. In questo secondo caso, seppur con fatica e maggiori costi, la situazione può ancora essere in buona parte dei casi sanata.

È a onor del vero molto difficile affrontare le proprie zone d’ombra, se fossero state evidenti non si cadrebbe nelle trappole. Ci sentiamo di consigliare in questi casi di rivolgersi a un consulente esperto nel settore, che sia di relazione, di gestione operativa o economica, il quale con un approccio scorrelato da coinvolgimenti personali possa dare la giusta collocazione al problema e offrire plausibili soluzioni o mediazioni.

 

Noi ci siamo, voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

26/04/2023